Spiegazioni e domande dell’estate calcistica italiana

Posted By on Set 12, 2018 | 0 comments


Francesco Falzarano

“Il calcio è di chi lo ama”, oppure “Serie B il campionato degli italiani”, sono solo alcuni degli slogan che vengono inventati per creare un vero e proprio contatto tra lo spettatore ed il calcio giocato, ma dietro questi slogan si cela una enorme bolla di sapone. E’ un po’ come quando si identifica una persona importante e la si prende come modello, anche se le idee sono differenti lo si fa lo stesso, per una legge non scritta della vita. Ormai però, soprattutto nel calcio il tempo degli slogan sembra essere finito, così come gli spettatori sono stufi di guardare lo spettacolo deplorevole che sta offrendo questo meraviglioso treno chiamato Calcio.

Un’altra estate ha colpito il cuore degli appassionati ed ha visto come protagoniste la Serie B e la Serie C,  ma proprio quando ti aspetti che tutto finisca la ruota ricomincia a girare, ed il giorno dopo, oltre a non risolvere nulla, aggiunge nel pentolone i casi Chievo, Crotone, Frosinone e Palermo. Un’incoerenza senza fine quella delle istituzioni, che poi verrebbe da chiederci chi sono queste istituzioni che portano avanti il sistema calcio ? “ Gli azzurri sono in ritiro a Formentera” cantavano solo pochi mesi fa Fedez e J-Ax, ma in realtà l’estate al mare e non in Russia non ha insegnato nulla.

Si è partiti da lontano, con la scomparsa di piazze come Cesena, Bari (un unicum del calcio italiano). Passando per l’Avellino, rea di aver presentato una fidejussione con FinWord, un giorno dopo l’invalidità della FinWord (società di polizze assicurative che la FIGC e la Co.vi.so.c. hanno ritenuto non idonea), ma che hanno accettato per Lecce e Palermo in Serie B  e per ben sette squadre di Serie C. Finita qui ? Assolutamente no, a queste nove società proprio la settimana scorsa è stato commissionata una nuova fidejussione da versare entro un mese con una polizza differente. Beh il più stupido dei bambini si chiederebbe : e l’Avellino ? No, la risposta non è quella dell’immaginario collettivo, perchè l’Avellino ha una nuova società e ripartirà dalla D, lo storico U.S. Avellino, lotta nei tribunali.

Così nell’estate del paradosso, mentre Novara, Catania e Siena annunciano sui propri canali social e postano video della loro “festa promozione” in Serie B, il presidente della Lega B Balata e il commissario straordinario Fabbricini annunciano i calendari di B A 19 squadre ed il blocco dei ripescaggi con conseguente taglio della cadetteria da 22 a 19 società allo start della stagione. Andando totalmente contro alla riforma sui ripescaggi ancora in essere nello statuto del calcio italiano. Uno smacco a chi non lavora sporco, uno smacco ad una riforma legale e pulita, uno smacco a chi l’anno scorso ha visto una serie B con società in difficoltà che poi sono fallite e partite talvolta difficili da identificare come “regolari”.

La Serie B intanto parte a 19 squadre. La deadline definitiva  era indicata per ieri : Martedì. Novara, Catania, Siena, Ternana, Pro Vercelli e V.Entella in campo per l’allargamento della B a 22 squadre (qualcuno era propenso per la B a 24 addirittura). Rumors, voci, davano per certa la sentenza del ritorno al format principale, per varie questioni : la riforma dei ripescaggi, la giustizia (termine molto usato ma poco utilizzato), la questione promozioni, retrocessioni, playoff e play-out, la lunga attesa della Serie C, che ha aspettato la Lega B, e quindi conseguentemente anche la questione promozioni in serie B.  Alle 19:00 il Collegio di Garanzia del CONI si pronuncia, ribaltando le carte in tavola e lasciando la B a 19 squadre. Una presa di posizione per non far “ridere” passateci il termine l’intero movimento calcistico italiano, che invece dalle 19:00 di ieri ride ancor di più. Una scelta presa a maggioranza e che per la prima volta da quando è presidente ha visto votare contro Franco Frattini che pubblicamente, ribadiamo da presidente del Collegio, dichiara : “Per la prima volta nella mia carriera da presidente ho votato contro questa decisione, che è stata presa a maggioranza. Una maggioranza di 3 a 2. Il mio voto contrario è in una dichiarazione ufficiale che è parte della sentenza”. La motivazione ? “Ricorsi inammisibili per aver sbagliato il giudice da chi andare”, queste le parole del presidente, e nell’era del Social Network se ci fosse concesso aggiungeremmo o una faccina sconvolta o una che si batte la mano sulla testa. Insomma battute a parte una sentenza alla “Ponzio Pilato”, che non mette la parola fine sulla vicenda, ma getta altra benzina sul fuoco. Così si va dal “Collegio” giusto, sarà infatti ora il TFN a giudicare i ricorsi delle squadre che lottano per il ripescaggio in Serie B.

Manca qualcosa ? Si, oggi dopo che il primo processo aveva dichiarato “improcedibile” la posizione del Chievo, arriva nel processo-bis la penalizzazione di -15 da scontare nel campionato corrente e non nel precedente. Parte interessata il Crotone, che sarebbe al momento in Serie A se la pena fosse stata fatta scontare nella stagione sportiva 2017-2018. Poi ? Si va verso una penalizzazione anche per il Frosinone. Motivo ? Aver gettato due palloni in campo non influenti all’azione nella finale play-off di Giugno, si avete letto bene, Giugno, per la cronaca il giocatore in questione non è più un calciatore del Frosinone. Il vulcanico presidente Zamparini, intanto, reclama addirittura la riammissione in Serie A ed il blocco dei campionati. La C oggi intanto ufficializza date e calendari, ufficializzando la richiesta di 7 promozioni in serie B e non più 4, in una B che però parte a 19 squadre come possono esserci 7 promozioni dalla serie C ? Sola una delle milioni di domande che gli sportivi, tifosi e appassionati vorrebbero fare ad un “palazzo” ormai alla deriva. Servono le elezioni, serve che qualcuno scenda in campo, il duo Sibilia-Gravina ci sembra il più accreditato professionalmente, intellettualmente e culturalmente.

Probabilmente passare da 19 a 22 squadre a campionato iniziato e con calendari totalmente da rifare sarebbe stato il colpo definitivo sul commissariamento, e su questa “pax” fittizia voluta dal CONI, quando il calcio dovrebbe avere al centro quegli spettatori, sportivi, appassionati che veramente lo amano e che forse sentono quella serie B realmente come il campionato degli italiani al di la degli slogan di rito di cui sopra. Ma qui ormai non è più una questione di categorie, statuti, leggi e riforme, tanto quest’anno è stato dimostrato che una riforma vale finchè fa comodo, e dopo senza neanche decadere ufficialmente non vale più. Con questa estate crediamo che sia arrivato il momento che le persone e le personalità, la professionalità e la cultura intellettuale tornino, se mai ci sono state, al centro del sistema chiamato calcio, il treno di un mondo meraviglioso, ma che da un po’ di anni ha molto meno passeggeri comuni a bordo, passeggeri che avrebbero voluto che a parlare fosse il campo e non le aule, anche perché come accaduto ieri, quando c’è da parlare le aule si astengono e “passano la palla”.

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