Inter, danno e beffa con tante difficoltà

Posted By on Set 16, 2018 | 0 comments


Giovanni Rosati

Quella ottenuta nel primo anticipo di questa quarta giornata di Serie A 2018-19 è la prima vittoria del Parma a San Siro contro l’Inter nel nuovo millennio. Diciannove anni fa i crociati avevano espugnato la Scala del calcio per 1-3, poi per loro erano arrivate 10 sconfitte e 6 pareggi. I nerazzurri di Spalletti, quelli indicati da molti addetti ai lavori come la rivale numero uno della Juventus per la vittoria dello Scudetto, hanno invece colpevolmente interrotto questa serie.

Difficoltà di manovra – Se l’Inter ha collezionato 4 punti in altrettante partite di campionato un motivo ci sarà pure, e adesso la scusa dell’essere ad inizio campionato comincia a non regger più così bene. I nerazzurri hanno mostrato una buona voglia di fare e di incidere, ma non sono sembrati ben organizzati per riuscirci ed hanno mostrato più di una falla nel sistema di mister Spalletti. Ecco le principali:

Continuare con i cross dalle corsie laterali anche con un centravanti come Keita e non adattare alle sue qualità lo stile di gioco.
Insistere con lo stesso schema (il raddoppio e il cross dalle fasce) nonostante la giornata evidentemente di grazia nel gioco aereo dei centrali avversari Bruno Alves e Gagliolo, anche dopo l’ingresso di Icardi.
La condizione di Icardi non è sembrata all’altezza. Assente ingiustificato sia in fase di pressione sia in quella propositiva. Non uscendo dai blocchi per tentare la sponda non ha maiportato via un centrale creando lo spazio per i velenosiinserimenti di Nainggolan.
Incapacità di fornire una convincente proposta di gioco contro una squadra molto attenta alla fase difensiva e pronta alla ripartenza, cosa non nuova per i nerazzurri.

Vendetta – A punire un’Inter poco convincente, ci ha pensato poi il solo gialloblu ex della partita, subentrato oltretutto ad inizio ripresa. Il sinistro potente dalla lunga distanza di Federico Dimarco è parso intriso di rabbia e frustrazione per non aver avuto una chance nella squadra in cui è entrato a soli 7 anni. La reazione di Handanovic (a metà tra l’aver battezzato larga la traiettoria di tiro e l’aver alzato bandiera bianca) lo ha reso un gol ancor più unico, così come la folle esultanza del terzino nel momento in cui la palla ha gonfiato la rete. In fondo non gli è stato permesso di giocarsi le proprie carte in nerazzurro, era quasi scontato ci sarebbe stata una vendetta calcistica.

Fischi di delusione – A proposito del mercato e di Dimarco:contro i ducali ha giocato Dalbert, il calciatore che ne ha praticamente preso il posto nella rosa di Spalletti. La sua prestazione non è stata poi tanto negativa, ma l’esito della gara ha riacceso discussioni sul mercato e sugli obiettivi nerazzurri. Gli acquisti estivi avevano fatto sì che l’Inter divenisse per molti l’anti-Juve designata: sarà per questo che, giunti con soli 4 punti al triplice fischio della quarta partita di campionato, i giocatori si sono ritirati negli spogliatoi tra i fischi del Meazza.

Sviste – Se si volesse trovare un’attenuante per la squadra di Spalletti, basterebbe fissare il volto dell’allenatore toscano nel momento in cui gli sono state fatte rivedere alcune occasioni dubbie durante il post-partita. Con un occhio completamente rosso(bello pensare possa esser esploso per la rabbia) e un’espressione attonita, quasi scioccata, il tecnico ha visionato in diretta l’occasione del fallo di mano dello stesso Dimarco che ha deviato un tiro di Perisic lontano dallo specchio e che non è stato né sanzionato né rivisto dall’arbitro al Var. Dopo la gara anche Handanovic si è lamentato per la posizione di fuorigioco di un paio di attaccanti parmensi al momento del tiro vincente del terzino sinistro che non gli avrebbe permesso di veder partire il tiro decisivo (e che spiegherebbe l’immobilità dello sloveno).

Danno, beffa e ancor di più – Se la sconfitta è il danno e il gol di Dimarco la beffa, l’infortunio di D’Ambrosio crea una nuova sfortunata categoria per la giornata storta interista. A pochi giorni dall’esordio della squadra in Champions League, infatti, il terzino ha subito un colpo alla coscia destra che lo ha costretto ad uscire dal campo e che molto probabilmente gli farà saltare il match contro il Tottenham. Con Vrsaljko altro probabile assente, è stato lo stesso Spalletti a fornire delle alternative per la sfida ai britannici: sarà difesa a tre (probabile 3-4-2-1) oppure a quattro (per dirla proprio “alla Spalletti” sarebbe difesa a tre e mezzo) con Skriniar laterale destro atipico.

Dopo quattro giornate nulla è perduto ed estremizzare concetti per far credere che questa Inter sia destinata alla metà classifica o che Spalletti vada già sostituito è sbagliato e superficiale. Esigere però qualcosa in più da lui e dai suoi calciatori è legittimo: in fondo queste quattro partite sono state giocate tutte con squadre medio-piccole, e da chi vuole centrare per il secondo anno consecutivo quantomeno la qualificazione in Champions League il totale di punti racimolati non è certo all’altezza.

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