(di Gianluca Guarnieri) Un’occasione sciupata. Due punti gettati in una condotta di gara, soprattutto nel finale, da dimenticare. Roma-Chievo consegna il secondo pareggio interno ai giallorossi e un periodo di crisi e mugugni che non si riesce ad archiviare, dopo la sconfitta di San Siro e due settimane di polemiche continue ed aspre. Sembrava tutto messo sui binari giusti, con il ritorno del 4-3-3, uno stadio con 40.000 presenze nonostante il caldo estivo e il “lunch match”, e il doppio vantaggio con El Shaarawy e Cristante in rete (ottime notizie per Mancini in chiave azzurra…) ed invece la frittata si compie nella ripresa, con il 2-1 di Birsa e poi con il definitivo 2-2 di Stepinsky, con pasticcio di Kolarov. Una mazzata pesante, con la super parata di Olsen al 95′ su tiro maligno del piccolo Giaccherini, che ha evitato addirittura la sconfitta interna, in un finale “horror” degno di Romero e Carpenter messi insieme. Un pomeriggio caldo di emozioni in negativo, con la consapevolezza di aver sprecato un risultato quasi acquisito, in una partita “double face”. 5 punti in campionato in 4 partite e ben 7 goal incassati. Numeri indicativi ed impietosi. Pesa e peserà un bel pò in vista del debutto Champions, nel glorioso catino del “Santiago Bernabeu” al cospetto della corazzata “blanca” del Real Madrid campione d’Europa. Niente da perdere in fin dei conti, con la qualificazione legata agli scontri con Viktoria Pilsen e Cska Mosca, avversari sicuramente più abbordabili, ma la speranza che si ripeta quello che accadde allo “Stamford Bridge” lo scorso anno, in un match che cambiò radicalmente la stagione romanista. Rituffarsi in Europa per dimenticare la serie A, almeno per qualche giorno.