Giacomo Spadoni
Non c’è tempo per riposare in casa Sampdoria. Ad appena tre giorni dalla sfida interna contro la Fiorentina, i ragazzi di Giampaolo tornano in campo per ospitare l’Inter, reduce dalla strepitosa rimonta con il Tottenham in Champions League.
Rientrata la polemica-Quagliarella, che non aveva gradito la sostituzione nella partita di mercoledì, il capitano è pronto a guidare i suoi compagni verso un impegno di grande calibro. Con l’Inter che è tornata in fiducia, non sarà facile per la Samp. Fortuna che si gioca a Marassi, vero e proprio fortino dei blucerchiati: nella passata stagione, infatti, la squadra di Giampaolo ha raccolto tra le mura del Ferraris ben 39 punti su 54, a dimostrazione della assoluta rilevanza del fattore casa per i genovesi. Quest’anno la tradizione sembra continuare – come testimonia la convincente vittoria 3-0 contro il Napoli e il pareggio in rimonta con la Fiorentina – e l’Inter è avvisata.
Giampaolo ha annunciato dei cambi, visto il periodo di tour de force per la sua squadra. Chi ne potrà benificiare sembra essere Praet, che è ristabilito ed è in pole per partire dall’inizio: a farne le spese sarà Linetty. Anche Caprari reclama un posto dall’inizio dopo i due gol consecutivi, ma Ramirez è leggermente avvantaggiato, complici le due partite in 7 giorni sulle gambe dell’attaccante romano. Inoltre ballottaggio Colley-Tonelli, con quest’ultimo favorito per affiancare Andersen al centro della difesa; per il resto confermati Audero, Murru e Bereszynski nel reparto arretrato, Barreto ed Ekdal in mezzo e Defrel con Quagliarella davanti.
La Samp ha tutte le carte in regola per far male all’Inter. Potrà sfruttare l’ebbrezza da Champions con cui i nerazzurri approcceranno alla gara per colpire la squadra di Spalletti e poi essere pericolosa in contropiede, soprattutto con le ripartenze di Defrel. Grazie al consueto sostegno dei propri tifosi, la Samp ha dimostrato che nessun avversario è imbattibile: se riuscirà a fare bottino pieno anche contro l’Inter, la Doria potrà seriamente candidarsi per un posto in Europa. Magari anche in quella più prestigiosa.