Juve, è già fuga

Posted By on Set 30, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
Cade anche il Napoli allo Stadium e la prima spallata juventina al campionato arriva sul finire di settembre. Tre a uno in rimonta degli uomini di Allegri, che mostrano ancora una volta la loro superiorità mentale e non solo. E la fuga è realtà.
La Juve, dopo il primo quarto d’ora di sbandamento, prende a poco a poco in mano la gara. Una delle chiavi è senz’altro l’utilizzo dei due terzini molto alti. Con Alex Sandro e, soprattutto, Cancelo sempre pronti allo scarico per i centrocampisti il Napoli è costretto ad abbassare Callejon ed Insigne. E con un Cristiano assoluto padrone a sinistra è difficile uscire da Torino indenni.
Chiave tattica importantissima, da aggiungere ai già citati esterni bassi, è senza dubbio la conferma di Paulo Dybala leggermente più lontano dagli ultimi sedici metri. Un ruolo ibrido, a metà tra regista e trequartista. Eppure funziona, eccome se funziona. L’arretramento della Joya regala la superiorità numerica in mediana alla Signora e costringe ad un lavoro extra Allan. L’argentino non è e non può essere un semplice smistatore di palloni, ma dribbla (come nell’azione del 2-1) e attacca l’area. Un rebus irrisolvibile per i partenopei, che già devono fronteggiare la serata di grazia di Pjanic. Il bosniaco chiuderà i suoi 90 minuti con 112 tocchi e 86 passaggi, di cui quasi il 91% andati a buon fine. Aggiungeteci 7 lanci completati sui 9 effettuati ed il quadro è completo. Anche le gabbie preposte da Ancelotti non danno i frutti sperati. La capacità dell’ex Roma di giocare di prima ed eludere la pressione manda in tilt l’avversario.
Dopo il vantaggio la Juve si abbassa, ma appare in controllo. Paradossalmente l’espulsione di Mario Rui riaccende un Napoli spento e l’occasione di Callejon rappresenta l’ultimo sussulto degli ospiti. La parata di Szczesny e il seguente gol del 3-1 mettono il sigillo sulla partita e nascondono, momentaneamente, alcune magagne difensive dei campioni d’Italia. La linea a quattro, con due esterni molto propensi ad offendere, rischia di imbarcare acqua in alcuni frangenti della gara. E per il momento il rendimento del figliol prodigo Bonucci non è entusiasmante, gol di ieri a parte. Per Bonny tutto però sembra ridursi ad errori di superficialità o deconcentrazione, non una scusante, ma un buon motivo per sperare in un miglioramento delle prestazioni quando il gioco si farà duro più in là. Soprattutto in Europa.
Il 3-1 dello Stadium lascia la sensazione di una squadra più forte e pronta rispetto all’altra e che ha addirittura margini di miglioramento. Se gli uomini di Allegri dovessero limare alcuni difetti di concentrazione, che sfiorano la presupponenza, sarà dura per gli altri riaprire i giochi. Intanto i bianconeri si godono la prima fuga stagionale.

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