La Juve non suona la nona

Posted By on Ott 21, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
La Juve non suona la nona e si ferma a sorpresa in casa con il Genoa. Stop inatteso per i bianconeri che non concretizzano il predominio del primo tempo al meglio e subiscono il ritorno dei liguri nella ripresa.
Solita Juve nella prima frazione: lesta nel recupero palla e brava nello sfruttare l’ampiezza del campo. Con Cuadrado dall’inizio quello di Allegri è un 4-3-3 a tutti gli effetti. Il colombiano infatti gioca largo ed alto a destra, contrariamente a Dybala che solitamente agisce qualche metro dietro e più accentrato. Di contro il Genoa giunto alla terza edizione della versione Juric risponde con un 3-5-2 con Sandro a fare da frangiflutti davanti la difesa, mentre Piatek è affiancato da Kouamè. La Juve controlla il primo tempo senza che il Genoa crei troppi problemi ai bianconeri, è forse per questo che la Signora si addormenta nella ripresa e concede in modo comico il gol del pari agli ospiti. Non basta stavolta gestire i ritmi e limitarsi ad avere il predominio del gioco. Piano piano la gara dei rossoblù infatti sale di tono in aggressività e trame offensive e la Juve ne sembra sorpresa.
All’improvviso quella che sembrava una pratica apparentemente non troppo difficile da chiudere si complica ed il pari di Bessa rende i bianconeri frettolosi di tornare all’assalto del fortino genoano. Ma, si sa, la fretta è cattiva consigliera ed in rapida successione Ronaldo prima e Dybala poi sprecano le buone occasioni che si presentano.
Dopo il pari ospite Allegri opta per un 4-2-3-1 iper offensivo in cui Pjanic e Bentancur sono i due ”mediani”. Ma stavolta i cambi di Max non sortiscono gli effetti desiderati: Douglas non incide a destra, perchè Cancelo, forse a corto di ossigeno, non si sovrappone come dovrebbe, mentre a Dybala manca lucidità nel concludere. Il tecnico, allora, sposta il brasiliano a sinistra. I risultati immediati sono discreti, ma nel finale Biraschi prende le misure all’ex Bayern che finisce con l’incartarsi su se stesso. Il Genoa fa muro ”riempiendo” l’area, ma non rinuncia a due uomini d’attacco che costringono dunque Benatia e Bonucci a rimanere sul chi va là. E quando le idee scarseggiano servirebbe il colpo di genio del singolo a risolvere la situazione. Colpo che rimane in canna.

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