Amarcord Roma: il “beau geste” di Petrini…

Posted By on Nov 9, 2018 | 0 comments


 (di Gianluca Guarnieri) Sbagliare tanti goal e avere il coraggio di chiedere scusa. In maniera netta, sentita e riconoscente. Difficile vedere una scena del genere nel calcio attuale, sempre più frenetico e ricco di atteggiamenti al limite della ruffianeria. Una volta però, tanto tempo fa, accadde e proprio alla Roma e allo stadio Olimpico. L’occasione capitò a Carlo Petrini contro la Sampdoria, nel lontano dicembre del 1975. Una Roma non messa bene in classifica, dopo il bel terzo posto dell’anno precedente e senza la sua punta di diamante Pierino Prati, costretto ai box per via di una fastidiosissima pubalgia. Insomma un momento difficile, acuito dalla cronica incapacità di Carlo Petrini, sostituto dell’ex milanista, a trovare la via della rete, con tante occasioni sciupate nelle gare precedenti e proseguita in quel match contro la squadra blucerchiata guidata da Massimo Cacciatori (futuro portiere della Lazio) e Giancarlo Bedin ex centrocampista dell’Inter euro-mondiale di Helenio Herrera. Il fatto che entra nella storia accade al 32′ del primo tempo: Petrini sbaglia incredibilmente a due passi dal portiere doriano, un ghiotto assist di Capitan Cordova, provocando la rabbiosa reazione del pubblico giallorosso stanco dei continui errori. Il numero 9 si avvia a centrocampo, e alza le braccia in direzione del pubblico chiedendo scusa, in segno di rispetto dei propri tifosi, sempre presenti, nonostante freddo e pioggia (all’epoca l’Olimpico era scoperto, inoltre…) . La risposta fu immediata, con una marea di applausi a riscaldare l’ambiente sull’orlo della depressione e pochi minuti dopo, il cambiamento di scena. 36′ ancora Cordova a rifinire per l’attaccante toscano che stavolta azzecca la conclusione, centrando la porta con un tiro violentissimo. Un happy end quasi hollywoodiano . La Roma vinse quella partita per 1-0 e Paolo Conti, portiere romanista salvò il risultato nella ripresa con interventi decisivi, ma la memoria di quella gara sarà sempre legata a quel gesto di ammenda, umile e cortese, con quel calciatore con la maglia numero 9 che alza le braccia verso i propri tifosi.

Submit a Comment