Vincenzo Boscaino
La condizione esistenziale della Viola può essere racchiusa in una frase, quattro parole che esprimono tutto quello che si desidera, una frase pronunciata da Pioli in conferenza stampa: “La Vittoria ci manca”.
Già, perché il mese di ottobre non è stato certo un mese da ricordare. Una sconfitta e tre pareggi, il tracollo in classifica ed un armadio pieno di rimpianti. Perché se pur si può capire il solo punto raccolto tra Roma e Lazio, le mancate vittorie con Cagliari e Torino bruciano ancora.
I 16 punti in classifica sono un buon rullino di marcia, ma una vittoria contro il Frosinone potrebbe dare morale a tutto l’ambiente. La vittoria non è impossibile, anzi, ma guai ad abbassare la guardia. Essere la squadra più giovane d’Europa porta con sé pregi e difetti. Grinta, atletismo e spregiudicatezza ma anche inesperienza e incapacità di leggere i momenti sia della stagione che della singola partita. Qui entra in gioco Pioli che ne ha viste troppe per sottovalutare un avversario che vorrà giocare la partita della vita: “Troveremo una squadra motivata che vive un buon momento e che vorrà continuare su questo percorso”. Guai a sottovalutarli.
Il tecnico Toscano conferma il 4-3-3 con Simeone-Pjaca-Chiesa in attacco. È proprio questo reparto che deve farsi trovare pronto, un reparto che fino ad oggi ha deluso. Lasciando da parte Chiesa, faro della Viola, da Simeone e Pjaca ci si aspetta di più, quel salto di qualità che quest’anno è mancato. A centrocampo confermatissimo Veretout insieme alle due mezz’ali Gerson e Benassi.In difera davanti a Lafont si schierano da destra a sinistra: Milenkovic-Victor Hugo-Pezzella-Biraghi.
La Fiorentina è chiamata a vincere. Vincere dopo un mese senza riuscirci, vincere per riprendere a correre verso l’Europa. Questa partita ha un valore molto più grande di quanto possa sembrare, è una partita per scacciare via i fantasmi che si sono insidiati nei giocatori, quelle paure che stanno bloccando l’enorme potenziale di questi giovani. Più della prestazione, servirà lottare e crederci.
Ora non si più più sbagliare.