Valencia e il successo amaro

Posted By on Nov 9, 2018 | 0 comments


Giandomenico Tiseo

Doveva essere vittoria e così è stato al Mestalla per il Valencia di Marcelino. La regola del tre: tre punti e 3 gol rifilati allo Young Boys è stata sufficiente. Una partita in cui il 4-4-2 degli iberici ha funzionato a folate e la prima vittoria in Champions League è arrivata. Gli strappi valenciani hanno avuto alcuni interpreti: Rodrigo, Santi Mina e Soler. Sono stati un po’ loro gli artefici del successo della formazione di casa.

La coppia d’attacco, secondo le previsioni più ottimistiche, ben ha giostrato lungo l’arco offensivo. Non dando punti di riferimento alla statica difesa svizzera, le occasioni si sono spesso originate tramite imbucate. Ad infilarsi come una lama nel burro ci ha pensato infatti Soler, onnipresente nelle azioni delle tre marcature (doppietta di Santi Mina e realizzazione del centrocampista). Su questo concetto Marcelino ha trovato il bandalo della matassa anche se la disattenzione sul gol degli ospiti di Assalé ha fatto un po’ storcere il naso. Sì perché il piazzamento della retroguardia è sembrato troppo passivo e di fatto il calciatore dello Young Boys ha avuto tutto il tempo per indirizzare il pallone all’angolino destro su cui Neto non poteva arrivare.

Valencia che, però, confidava anche in buone nuove da Torino e per 80′ la situazione era decisamente confortante: Juventus in vantaggio sul Manchester United e secondo posto per gli spagnoli nel girone H. L’harakiri juventino però ha tramutato i sorrisi in amarezza ed ecco che questo primo successo europeo ha un po’ i contorni della beffa. Puntare alla seconda fase, infatti, sembra complesso, visto che in una delle due partite finali bisognerà andare all’Allianz Stadium. Un Mortirolo per il Valencia ma chissà se la Vecchia Signora sarà ancor in vena di regali…

 

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