Rodolfo Arcudi
Sotto il diluvio, su un campo al limite della praticabilità, in vantaggio di un gol, il Genoa di Juric non poteva sperare di meglio per tentare di portare a casa un risultato positivo contro una squadra tecnicamente superiore come il Napoli, una squadra che doveva puntare su grinta e aggressività si è invece sciolta in quel pantano con il passare dei minuti, imperdonabile in occasione del pareggio lasciare quegli spazi e consentire agli avversari di triangolare in area su quel terreno.
I genoani possono anche appellarsi alla sfortuna per una sconfitta decisa da una autorete nei minuti finali, ma il cammino del Grifone in questo ciclo durissimo parla di una squadra che non riesce mai a concretizzare le occasioni favorevoli che gli si offrono, oltre a perdere posizioni in classifica sta perdendo tutto ciò che di positivo aveva trovato ad inizio campionato, la vena offensiva di Piatek si è prosciugata dopo il cambio in panchina, la rinuncia ad un trequartista come Pandev ha depresso l’attacco senza dare più solidità ai rossoblù.
Nel dopopartita Juric ha parlato di una prestazione soddisfacente, di una squadra che cresce e di un campo che ha paradossalmente sfavorito le possibili ripartenze genoane ma anche se contro il Napoli perdere all’ultimo minuto di una partita incerta è ammissibile ed anche se ci sono state note positive di alcuni giocatori, su tutti capitan Criscito e l’autore del gol Kouame, il nervosismo del tecnico in conferenza stampa è la spia di una situazione che con questi risultati, due punti in cinque partite, sta diventando insostenibile.
Saranno due lunghissime settimane quelle che condurranno il Genoa al derby, difficile prevedere chi siederà in panchina quel giorno si fanno i nomi di Tudor e Nicola in caso di esonero di Juric; Preziosi ha preso tempo per riflettere, ma qualunque decisione prenda sembra difficile recuperare una situazione ormai degenerata visto anche il pesante striscione contro il presidente apparso sabato sera in Gradinata Nord.