Inter: quanto più si sale in alto, tanto più la caduta è dolorosa

Posted By on Nov 12, 2018 | 0 comments


Giovanni Rosati

Nessuno si aspettava che i nerazzurri non perdessero più una gara fino al termine del campionato, ma allo stesso tempo nessuno si aspettava un knock-out tanto evidente. L’Inter non ha semplicemente perso contro l’Atalanta: l’Inter è stata surclassata.

Cosa non ha funzionato – Ci vuole poco a riassumere cosa abbia funzionato tra i nerazzurri, perché quel qualcosa risponde semplicemente al nome di Samir Handanovic, senza di cui il passivo sarebbe potuto essere rovinosamente più ampio. Per analizzare quanto di storto c’è invece stato nel mezzogiorno bergamasco non ci si può purtroppo limitare a così poco. Partiamo dall’attacco raggiungendo gradualmente la difesa, così da seguire un ordine mentale che potrebbe rendere il tutto più lineare e sperabilmente comprensibile.

Attacco: Icardi non è praticamente mai entrato nel vivo. L’argentino non è però un centravanti di manovra, non arretra con frequenza per dare uno scarico ai compagni e poi smistare ai propri fianchi e non sarebbe giusto pretenderlo da lui, finalizzatore implacabile completamente a proprio agio solo all’interno dell’area di rigore avversaria. Perisic e Politano hanno invece dimostrato di essere in una giornata storta tanto in quelle che sono le loro caratteristiche migliori (nessun dribbling per il primo, uno su tre tentativi per il secondo, nessun passaggio chiave dall’una o dall’altra sorgente), quanto in quelle per cui è indispensabile invece abnegazione ed impegno (l’aiuto ai due terzini è stato praticamente nullo).

Centrocampo: c’è triangolo e triangolo e in nerazzurro quello col vertice in basso non ha proprio funzionato. Con un centravanti poco uso alla manovra e senza il trequartista solitamente impiegato da Spalletti in un 4-2-3-1 ieri accantonato in favore del 4-3-3, l’Inter non è riuscita a dare impulso alla propria ragnatela offensiva. I tre centrocampisti hanno avuto difficoltà nell’accendere la fiamma e, come le due ali, hanno clamorosamente dimenticato l’importanza di avere una schermatura davanti alla difesa. Che ci stia o meno l’espulsione di Brozovic, dopo tanti complimenti anche la sua partita è stata gravemente insufficiente.

Difesa: tutti e quattro i componenti della linea arretrata nerazzurra sono stati abbandonati al proprio destino, e tutti e quattro ne sono stati travolti. Volendo aggiungere una spezia differente per differenziare il sapore delle prestazioni di terzini e centrali, scegliamo per D’Ambrosio e Asamoah la totale incapacità di sostenere lo sviluppo propositivo del gioco e per centrali, soprattutto Skriniar, d’esser stati sotto il giogo di Zapata per quasi tutto l’incontro e sotto quello di Mancini e Djimsiti in occasione dei loro gol.

Tonfo -“Quanto più si sale in alto, tanto più la caduta è dolorosa”, si legge nelle Lettere di Abelardo ed Eloisa, uno dei più celebri prodotti della letteratura del Medioevo ma in realtà nient’altro che il reale scambio epistolare tra una giovane e il suo maestro nei primi anni del 1100, quando la ragazza scrive al suo mentore riguardo l’amore impossibile sotto il quale sortilegio sono entrambi caduti (Abelardo è un monaco filosofo e teologo del XII secolo e per questo sta infrangendo i suoi voti). Eloisa della nostra Serie A, l’Inter di Spalletti ha assaporato il dolce e assuefacente sapore della vittoria per poi privarsene di colpo cadendo rovinosamente all’Atleti Azzurri d’Italia. Per sua fortuna, però, la vittoria può tornare senza infrangere alcun voto: starà soltanto agli uomini di Spalletti ritrovare i meccanismi e il coraggio di sedurla ancora.

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