Juve, il Manchester è alle spalle

Posted By on Nov 12, 2018 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli  La Juve conquista Milano, lasciandosi alle spalle la serata amara di Champions con una prestazione solida, pur senza particolari acuti. Serve però la prodezza di Szczesny sul rigore di Higuain, nel finale di primo tempo, per non complicare la gara della Signora. Il 2-0 finale vale i tre punti che occorrono a mantenere inalterato il vantaggio sul Napoli ed aumentare quello sull’Inter.
La differenza in campo c’è e si palesa quasi gli interi 90 minuti. Non tanto per le occasioni da gol, che latiteranno per tutto il match, quanto per l’atteggiamento ultradifensivo dei rossoneri. L’assenza di un giocatore capace di impostare il gioco in casa Milan facilita il compito dei bianconeri. Ogni qualvolta gli uomini di Gattuso riescono nel recupero palla, mostrano enormi difficoltà nel ribaltare l’azione da difensiva in offensiva. L’unica ripartenza concessa al Diavolo si conclude con il mani di Benatia ed il conseguente rigore parato.
La serata di Alex Sandro e Cancelo non è super, ma i due esterni di difesa giocano comunque alti per costringere Suso e Calhanoglu a rimanere bassi. Nella zona centrale del campo la corsa a perdifiato di Matuidi compensa i chili in meno della mediana di Allegri rispetto a Kessie e Bakayoko. La Juve non paga dazio, perchè è brava nel giro palla ed impedisce ai due di far valere i loro chili. L’iniziale vantaggio di Mandzukic permette ai bianconeri di gestire la gara e le energie. Cosa rischiosa però se si considera che prima di ieri la Juventus aveva mantenuto inviolata la porta in sole quattro partite su undici di campionato. L’impressione è che in alcuni momenti di stallo della gara la Juve non attacchi area e spazi con decisione, preferendo un lungo giro palla. In Italia è facile incontrare squadre che attendono nella propria metà campo anche dopo esser passate in svantaggio. Dunque i bianconeri si trovano a dover fronteggiare dei veri e propri muri eretti dinanzi gli ultimi sedici metri. E’ però vero che le qualità tecnico-tattiche dei campioni d’Italia fanno pensare ad una squadra che avrebbe tutte le carte in regola per poter azzannare la partita ed aggirare con maggior facilità le resistenze avversarie.
Il gioco dei torinesi sta senza dubbio modificandosi. Le vie esterne rimangono l’opzione più esplorata dagli uomini di Allegri, conferma ne sono i soli 11 attacchi centrali a fronte dei 24 sulla destra e i 21 a sinistra nella sfida di San Siro. In fase di non possesso la Juve si conferma squadra super nello spezzare ed interrompere le trame di gioco avversarie. Ieri anche con l’aiuto della pressione del trio d’attacco. Sono 36 i palloni recuperati dai torinesi a fine gara. Dato inferiore solo a quello fatto registrare con il Napoli (44) e che eguaglia quello del match della scorsa settimana con il Cagliari.
I bianconeri vanno alla pausa per le nazionali con lo stesso vantaggio sul Napoli di un mese fa, in occasione dell’ultimo stop per le nazionali e l’insidiosa trasferta con il Milan passata indenne. Lo United è alle spalle.

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