Italia, la prima volta a Wembley…

Posted By on Nov 15, 2018 | 0 comments


(di Gianluca Guarnieri) Ci sono gare che entrano nel mito, che si vanno ad annidare nell’inconscio più profondo della nostra memoria, restandoci ancorati, in maniera profonda ed indelebile. Inghilterra-Italia del 14 novembre 1973 è una di queste. La prima volta che la nazionale azzurra andò ad espugnare Wembley, il tempio del calcio mondiale, sconfiggendo la nazionale dei “tre leoni” in casa propria. L’Inghilterra era stata da sempre una bestia nera degli azzurri e nemmeno la fortissima Italia degli anni ’30, due volte campione del mondo era riuscita a sconfiggere i creatori del calcio moderno, in vari confronti ed il primo successo dei nostri atleti avvenne giusto in quel 1973, grazie ad un 2-0 a Torino, con le reti di Capello ed Anastasi. La visita fu ricambiata in quel celebre 14 novembre 1973, con un Inghilterra distratta dal matrimonio della Principessa Anna con il capitano Mark Philips ma con uno stadio Imperiale colmo di spettatori fino all’inverosimile. Gli azzurri di Valcareggi andarono in campo con: Zoff, Spinosi, Facchetti, Benetti, Bellugi, Burgnich, Causio, Capello, Chinaglia, Rivera e Riva. Mancavano Mazzola ed Anastasi. Per i britannici invece Sir Alf Ramsey (Ct campione del mondo 1966) schierò: Shilton,Madeley, Hughes, Bell, McFarland, Moore, Currie, Channon, Osgood, Clarke (dal 74′ Hector), Peters. Come preventivato, gli inglesi partirono all’attacco. Gli azzurri furono risucchiati all’indietro, a protezione della propria area di rigore, con Spinosi, Bellugi, Facchetti e Burgnich costretti a difendere nella propria area di rigore facendo valere fisico, marcatura ed astuzia, e con Dino Zoff bravissimo ad opporsi alle conclusioni di Channon, Bell e Hughes, e ad uscire spessissimo su palla alta, per arginare i cross insidiosi dei “white” di Sua Maestà. Il contropiede come di consueto fu l’arma principale degli italiani, con Gianni Rivera, pronto a capovolgere il gioco e ad imbeccare Riva e Chinaglia, punte di grande fisicità e di potenza. Fu proprio il fuoriclasse del Cagliari con il numero 11 a scaldare i guantoni di Peter Shilton con un violentissimo sinistro ad inizio ripresa, ma dall’altra parte Zoff si superò togliendo dalla rete una micidiale stoccata di Hughes. La pioggia sul prato londinese non fece altro che creare una maggiore epica dell’incontro e si pensava che il risultato finale non si sbloccasse dallo 0-0, fino al 42′ della ripresa, con un’incursione di Chinaglia sulla destra. Conclusione in diagonale, smanacciata da Shilton, e pallone che giunse a Fabio Capello, che con tutta comodità mise in rete, il più facile degli 1-0. Fu il goal vittoria, e per la prima volta l’Italia superò in trasferta l’Inghilterra. Una vittoria indimenticabile, in un momento di grande gioia per il calcio italiano. Una gioia che si spense l’anno successivo, nel mondiale 1974 in Germania, con la fine del ciclo dei “Messicani”, ma questa è veramente un’altra storia…

Bobby-Moore-Facchetti-1973

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