Frosinone, bisogna vincere

Posted By on Dic 2, 2018 | 0 comments


Giandomenico Tiseo

Sono arrivati i complimenti e gli attestati di stima. Ora però bisogna vincere. Il Frosinone ha la sua chance: affrontare il Cagliari al “Benito Stirpe” ed incamerare i primi 3 punti dell’annata tra le mura amiche in questa quattordicesima giornata di Serie A. Ne ha le possibilità la formazione ciociara. Nelle ultime cinque uscite la compagine ha messo in mostra un’identità di squadra e soprattutto il desiderio di soffrire collettivamente quando è il caso di farlo.

Nelle prime uscite mancava proprio questo: l’unità di intenti. I gialloazzurri non erano coesi e ci si basava sulle iniziative personali. Ora è tutta un’altra storia. La coppia Maiello-Chibsah in mezzo al campo concilia qualità e quantità, la spinta sugli esterni di Zampano e Beghetto è costante e i due trequartisti Ciano e Campbell, alle spalle di Daniel Ciofani, riescono a dare imprevedibilità alla manovra.

Per questo il possibile recupero dell’ex calciatore del Cesena (Ciano) ha una grande importanza. Con il suo mancino il calciatore campano sa legare il gioco come gli altri. Potrebbe valere per lui un po’ la stessa definizione che Massimiliano Allegri ha dato a Paulo Dybala: un tuttocampista. Il giocatore infatti, partendo qualche metro più indietro rispetto alla prima punta, non offre punti di riferimento alle difese avversarie e può incidere con la propria creatività.

Per lo stesso motivo, seppur con caratteristiche diverse, si giustifica la posizione di Campbell. Il costaricano è dotato di grande velocità e può far male con le sue accellerazioni non essendo necessariamente in linea con Ciofani. Sfruttando le sponde del Bomber nativo di Avezzano, il calciatore ex Arsenal può creare grattacapi alle retroguardie rivali e aiutare il Frosinone ad essere più preciso in zona gol.

Si andrà in campo, dunque, con il 3-4-2-1. Lo spartito è noto ma ora serve gonfiare la rete perché trattasi di uno scontro diretto, al cospetto di una formazione sarda priva di un calciatore come Castro, la cui assenza peserà nell’economia del confronto.

 

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