Inter, la Champions appesa a un filo in mano al miglior sarto del mondo

Posted By on Dic 11, 2018 | 0 comments


Giovanni Rosati

Penso che al Barça si stiano offendendo di questo mettere in dubbio la loro etica professionale”. Non essere padroni del proprio destino consuma l’anima dei tifosi interisti, ma non quella di Luciano Spalletti. “Novantamila persone aspettano ogni anno di poter fare l’abbonamento al Camp Nou – ha detto il tecnico durante la conferenza della vigilia – proprio perché tra i blaugrana trovi solo persone serie”.

Essendo in svantaggio con il Tottenham per un misero gol in trasferta negli scontri diretti, l’Inter non può arrivare a pari merito coi londinesi se vuole proseguire il proprio percorso in Champions League. Ciò significa che deve tifare per il Barcellona nella sfida che si terrà in contemporanea a quella tra nerazzurri e PSV, conscia del fatto che solamente un risultato migliore di quello ottenuto dal Tottenham al Camp Nou le varrà il tanto ambito pass per gli ottavi. E dopo tanto dubitare, forse in Catalogna si sono offesi per davvero: “L’Inter non deve preoccuparsi di noi, perché vogliamo vincere – ha detto il tecnico Valverde –. Ma se avessero battuto il Tottenham ora non sarebbero in questa situazione”.

Privo di una macchina del tempo, Spalletti dovrà a questo punto focalizzarsi sul battere gli olandesi per fare quantomeno la propria parte in questo ingarbugliato scenario. Per farlo, il tecnico di Certaldo dovrà però inventarsi qualcosa di diverso per il proprio centrocampo, sguarnito degli infortunati Nainggolan e Vecino e da sembra privo in Europa di Joao Mario e Gagliardini, esclusi dalla lista. Gli unici due mediani a disposizione saranno dunque Brozovic e Borja Valero, così le opzioni sono due: l’avanzamento sul centro-sinistra di Asamoah, che tornerebbe nel ruolo in cui esplose a Udine, o il cambio d’assetto, con l’inserimento di uno tra Keita e Lautaro in apporto a Icardi che porterebbe a un’attitudine tattica molto meno guardinga. Ma in fin dei conti all’Inter serve fare punti, non proteggere lo 0-0.

Il cammino della Beneamata in questa Champions League è appeso ad un filo, messo in mano al miglior sarto del mondo, ipotizziamo sia un catalano. Conosce benissimo cosa farne, ma sa anche che qualsiasi cosa tessa sarà poi sciolta nella notte da Penelope. Ha senso impegnarsi per trarne un merletto? Lo farebbe – anche solamente per il gusto di confermarsi il migliore – oppure lo lascerebbe sul tavolo da lavoro? E quella squadra di “persone serie” si risparmierà contro il Tottenham, sapendo d’esser già qualificata agli ottavi di finale come prima del proprio girone? Lascerà che quel filo nero e azzurro si perda tra gli scaffali dell’Europa League o lo porterà con sé nella nuova scintillante bottega delle fasi finali?

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