Liverpool, il momento della verità

Posted By on Dic 11, 2018 | 0 comments


 

Oliver Jones

Girone C della Champions League, ultima giornata. Tre squadre puntano gli ottavi, solo 2 potranno accedervi.

Con il PSG dato “de facto” come già qualificato (per essere eliminati i parigini dovrebbero perdere o pareggiare con la stella rossa di Belgrado ed il Liverpool battere il Napoli), la sfida di Anfield assume l’importanza di un playoff diretto per la fase ad eliminazione diretta.

Il Napoli si presenta ad Anfield con un vantaggio di tre punti uniti allo scontro diretto vinto per 1-0 dai partenopei al San Paolo. Ne consegue che per ottenere la qualificazione il Liverpool dovrà prevalere per 1-0 (caso in cui si qualificherebbe peri gol fatti, in quanto anche la differenze reti sarebbe in parità) o con almeno due gol di scarto.

A livello di organico Klopp potrà disporre della squadra al gran completo (escluso Chamberlain). Il tridente d’attacco appare intoccabile ed in difesa l’unico dubbio è rappresentato dal ballottaggio Lovren-Gomez . Contrariamente, a centrocampo vi sono 5 giocatori a competere per 3 posti con Fabinho e Keita che nelle ultime giornate hanno acquisito sempre più minutaggio, giocandosi la titolarità con Henderson, Milner e Wijnaldum.

I Reds arrivano alla sfida con un periodo di forma discontinuo fra le competizioni. Il Liverppol ha infatti, da un canto perso tre delle ultime 4 partite di Champions League, mentre dall’altro canto è la neo-capolista della Premier League, avendo superato il Manchester City durante il fine settimana .

Le sconfitte Europee hanno suonato importanti campanelli d’allarme per la squadra rossa del Merseyside, apparsa varie volte insolitamente stanca e statica. Tuttavia questa sera i Reds potranno contare sulla magia di Anfield. Il leggendario stadio del Liverpool si è dimostrato infatti vitale per la propria squadra durante questa stagione di Champions League. Le 2 partite vinte sono arrivate proprio fra le mura di casa, mentre le 3 sconfitte sono state incassate durante le trasferte.

A livello tattico il Liverpool è un incognita che cammina sulla sottile linea fra il Gegenpressing ed un approccio più cauto, conscio del fatto che una rete del Napoli lo costringerebbe a dover gonfiare la rete avversaria per ben 3 volte. Lo stesso Jurgen Klopp si è mantenuto il più pragmatico possibile in conferenza stampa non sbilanciandosi nelle sue dichiarazioni riguardanti l’atteggiamento tattico dei proprio uomini: “Non vogliamo concedere sempre un gol, le cose stanno così, ma vogliamo vincere, e le cose stanno anche così. Il resto lo vedremo a partita in corso [..] dobbiamo essere veramente attivi, molto concentrati ed in partita. Ma non è che abbiamo paura di concedere reti prima che la partita cominci”.

Klopp ha poi ricordato la disastrosa partita dell’ andata, definendosi ottimista nel vedere miglioramenti da quella partita in quanto “tutto era da migliorare”.L’allenatore Tedesco ha poi chiuso lanciando un appello ai tifosi invocandoli a spingere la squadra a percorrere il “miglio extra”.

La partita di Napoli vide il Liverpool messo all’ angolino per 90 minuti, per poi capitolare proprio sul finale sotto al tap-in di Insigne. Rivedendo quella partita una persona estranea al mondo calcistico darebbe il Liverpool come sicuro uscente dal girone della Champions. Tuttavia molte cose possono cambiare in sei settimane, e proprio il Liverpool ha potuto constatarlo sulla propria pelle durante il doppio confronto col PSG.

Il momento dello show down finale è giunto ed il Liverpool è con un piede già nella fossa. Spetterà ad Anfield, Klopp e Salah & compagni tirarlo fuori dalla bara, come hanno saputo fare innumerevoli volte nell’ultime 2 stagioni.

 

 

 

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