Oltre al danno la VAR, la Lazio cade a Bergamo con drama finale

Posted By on Dic 18, 2018 | 0 comments


di Marco Bea

 

Un’esultanza strozzata e l’amara sensazione di essere sempre un gradino al di sotto delle proprie reali possibilità. Sono queste le impressioni più vivide del monday night Atalanta-Lazio, deciso da una rete di Zapata ad appena un minuto dal calcio di inizio. Una serata iniziata male dunque e finita in maniera ancor più desolante per i biancocelesti, a causa dello zampino di un VAR spietato nell’annullare, per un fuorigioco di pochi cm, il gol del pareggio di Acerbi nei minuti di recupero.
Dall’intro è facile intuire come la partita abbia condensato i suoi momenti topici tra il prologo e l’epilogo, scorrendo nella sua interezza più sui binari dell’agonismo che della qualità tecnica. Il vulnus per la formazione di Inzaghi è scaturito, come accaduto di recente al Bentegodi contro il Chievo, da un approccio oltremodo deficitario, che avrebbe potuto causare perdite ben maggiori della marcatura di Zapata. Oltre al surreale vantaggio firmato dal colombiano, arrivato su concessione di Radu e con la complicità di tutti gli elementi del pacchetto arretrato, la Lazio ha incassato passivamente i colpi degli orobici per tutto il primo quarto d’ora, per poi gettarsi in un generoso quanto faticoso tentativo di risalire la corrente. A mancare anziché i gregari sono stati però ancora una volta i capitani, a partire da un Milinkovic-Savic svagato e mai in grado di incidere sul corso degli eventi, pur al cospetto di qualche discreta occasione. Poco consistente ed ordinata anche la prestazione di Immobile, emblema di una squadra che sa produrre una buona mole di gioco, senza però trovare gli sbocchi giusti per concretizzare.
Nell’assalto finale non ha pagato nemmeno la mossa di Inzaghi buttare nella mischia in contemporanea tutte le proprie bocche da fuoco, con gli ingressi di Luis Alberto Lukaku e Caicedo, al posto nell’ordine di Badelj, Marusic e Wallace, che hanno generato più una grande confusione tattica che un’effettiva pericolosità offensiva. Lo spagnolo aveva comunque pescato al 92’ un cross al bacio per l’insaccata di testa di Acerbi, annullato dopo una laboriosa ricostruzione degli assistenti al VAR dell’arbitro Orsato. Una decisione giusta secondo regolamento e geometria, il tallone del centrale è avanti rispetto alla linea tracciata dal piede di Masiello, ma a questo punto è lecito interrogarsi su quanto questo strumento, specie con il nuovo protocollo, stia effettivamente aggiungendo o togliendo al senso di questo gioco e alla credibilità degli stessi giudici di gara, in luce anche di tutti gli episodi del weekend. In casa Lazio soffermarsi troppo su quanto accaduto nel recupero significherebbe però sviare l’attenzione sul resto del match e su una crisi di risultati ormai conclamata, a cui bisogna porre rimedio il più in fretta possibile.

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