Inter, Lautaro ti regala il primo urlo di gioia del 2019

Posted By on Feb 10, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Quando mancano poco più di dieci minuti allo scadere Kucka è stremato, e a D’Aversa lo aveva anche detto. Per tutta risposta gli era però arrivata la richiesta di uno sforzo supplementare, perché la sua fisicità era centrale in quel momento per poter resistere alle disperate offensive dell’Inter, alla ricerca del primo gol e della prima vittoria di questo 2019. Ma quando si è visto arrivare in pressione due giocatori avversari, semplicemente non ha più avuto la lucidità di fare la cosa giusta: controllo difettoso, goffi tentativi di recuperare il pallone “perduto” tra le proprie gambe e poi la genuflessione di fronte al doppio intervento di Perisic e Brozovic, che glielo strappano definitivamente e lanciano il contropiede.

Nainggolan non trova ostacoli nel proprio percorso in conduzione tra la linea di centrocampo e il limite dell’area avversaria, agevolato dal taglio in diagonale di Icardi che impensierisce entrambi i centrali difensivi crociati. E quando Bruno Alves decide che è ora di chiudere la strada al belga è ormai troppo tardi: Iacoponi è lasciato da solo contro il fresco Lautaro (alle cui spalle ci sarebbe anche l’inserimento del liberissimo Perisic), che riceve in area. Perde l’equilibrio per poter imprimere la giusta potenza al pallone con la sua conclusione a incrociare, ma non lascia scampo a Sepe: finalmente primo graffio nell’anno nuovo, finalmente prima vittoria, finalmente primo urlo di gioia per i tifosi nerazzurri.

Emozioni – E pensare che, oltre a dover strozzare in gola quello arrivato per il vantaggio di D’Ambrosio a inizio ripresa poi annullato per un tocco con la mano dello stesso marcatore, i sostenitori della Beneamata avevano anche trattenuto il fiato nel primo tempo sulla traversa clamorosa di Gervinho, parso a metà tra l’aver una velocità di gambe e pensiero nettamente superiore a tutti gli altri e l’avere invece la mente talmente sgombra da riuscire ad agire con una frazione in anticipo sugli avversari. E si sono messi le mani tra i capelli quando sulla seconda prodezza di Lautaro – un passaggio morbido e al limite del visionario – Vecino aveva concluso sporcamente facendosi respingere il tiro sulla linea prima che Brozovic centrasse il palo lontano con un tiro a giro sullo sviluppo della stessa azione. Non c’è dunque stato il pericolo d’annoiarsi al Tardini dove, in fin dei conti, è arrivato il primo motivo del 2019 per cacciare un urlo di gioia.

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