Liverpool, grande prestazione ma manca il killer instinct

Posted By on Feb 20, 2019 | 0 comments


Oliver Jones

A porte inviolate. Così si è concluso il Big Match degli ottavi fra Liverpool e Bayern Monaco. La gara, che vedeva scendere in campo due dei reparti offensivi più letali d’Europa, ha invece esaltato a sorpresa le fasi difensive (tra l’altro orfane di Van Dijk da un lato e Jerome Boateng dall’altro). Lo scontro ha visto le due squadre adottare piani di gioco opposti. Il Liverpool sin dai primi minuti ha provato a serrare i ritmi, cercando di mettere sotto pressione la formazione avversaria con un pressing costante, giocando in verticale ed in velocità. Il Bayern Monaco, di conto suo, ha provato a gestire i ritmi, cercando il palleggio continuato per far prevalere la maggior qualità del proprio reparto di centrocampo, facendo così del possesso e del giro-palla il proprio mantra. Nel corso dei primi 45 minuti, nonostante qualche rischio concesso ai contropiedi di Gnabry, i Reds hanno più volte dato l’impressione di poter afferrare il vantaggio, mettendo in mostra una condizione fisica invidiabile e riuscendo, in più occasioni, ad inibire il giro palla tedesco. Non a caso infatti, la più grande palla gol della partita è giunta al 38’ sui piedi di Sadio Manè, che dopo aver ricevuto il pallone solo davanti a Neuer, ha clamorosamente strozzato la girata mancina, spegnendo un sinistro fiacco al lato della rete difesa dal numero 1 della nazionale Tedesca. Nel corso del secondo tempo , in particolar modo nell’ultima mezz’ora , la condizione fisica degli uomini di Klopp è andata in calo, permettendo così al Bayern di conquistare maggiore supremazia territoriale. I Bavaresi tuttavia non si sono mai scomposti, gestendo il pallone con calma, senza correre troppi rischi, dando l’impressione di accettare lo 0-0, quasi sfuggitogli quando Neuer ha dovuto salvare in calcio d’angolo il colpo di testa di Manè, negli ultimi 10 minuti. Nella gara che tutti si aspettavano essere un ode alla fantasia offensiva di Salah, Lewandowsy, Firmino e James, si sono in realtà distinti per la fase d’interdizione i mediani e le mezze ali delle due squadre. In particolare , per quanto riguarda i Reds, le prestazioni di Henderson e Keita sono risultate cardinali. La mezz’ala Guineana è stata la freccia in più nell’arco offensivo di Klopp, occupando costantemente le mezze posizioni, portando così la superiorità numerica spesso dalla parte dei suoi. Il capitano della nazionale Inglese invece, di conto suo, ha offerto una prestazione maiuscola sia in fase di regia (sfiorando l’assist per Salah con un lancio di 30 metri nei primi minuti) che in quella di interdizione, pedinando James per 90 minuti,riuscendo ad isolare Lewandowsky dal centrocampo avversario, e risultando inoltre il giocatore con i più contrasti vinti della partita. Da evidenziare inoltre l’ottimo esito dell’esperimento di arretramento di Fabinho sulla linea difensiva. Il giocatore Brasiliano ha offerto una gara di spessore assoluto, calandosi con grande naturalezza nel ruolo di leader difensivo. Nonostante la grande partita a livello atletico il Liverpool è risultato spuntato in avanti. Salah e Firmino si sono accesi solo ad intermittenza mentre la prestazione di Manè è il perfetto riflesso di

quella della squadra: Grande corsa, grande dedizione, movimenti sempre giusti , ma poca lucidità sotto porta. lo 0-0 maturato nella gara di Anfield lascia il verdetto in sospeso. Agli uomini di Klopp servirà un semplice pareggio con gol per passare il turno. Tuttavia il Bayern si trova in una serie ininterotta di successi casalinghi dal 27 novembre, e la nonchalance dei Bavaresi nel gestire lo 0-0 negli ultimi minuti di gara testimonia la confidenza che quest’ultimi nutrono nell’idea di poter sopraffare gli Inglesi all’Alianz Arena. Nonostante la grande prestazione e l’immenso sforzo fisico espresso dal Liverpool ieri sera, la parte difficile deve ancora venire.

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