Lazio, tutti i volti di un derby che sa di storia

Posted By on Mar 3, 2019 | 0 comments


di Marco Bea

 

È stato un derby da standing ovation per la Lazio, capace di siglare, grazie ad una prestazione di assoluta eccellenza, una vittoria destinata a rimanere negli annali. Il 3-0 di ieri rappresenta infatti a livello di punteggio il risultato più largo in favore dei biancocelesti nella storia della stracittadina, primato in coabitazione con il tris, firmato Delio Rossi, del 10 dicembre 2006 e con il 4-1 di Coppa Italia del 6 gennaio 1998, agli albori dell’era Eriksson. Una recita perfetta però ha bisogno anche di interpreti perfetti e, sulla sponda laziale del Tevere, sono in molti a meritarsi il titolo di “miglior attore protagonista”.
L’uomo copertina di questo trionfo è in primis Simone Inzaghi, autentico condottiero di una squadra finalmente concreta, matura ed autorevole in un match di cartello. Nulla da eccepire anche nelle scelte del tecnico piacentino, bravo ad interpretare un sfida che, più di altre, si vince con la capacità di gestire le energie, sia fisiche che nervose, alla distanza. In particolare si è rivelata azzeccata quanto coraggiosa la staffetta tra Caicedo ed Immobile, la cui scarsa autonomia è stata trasformata in un’opportunità piuttosto che in un limite. Una scommessa che ha pagato anche con il gol della punta ecuadoregna, altro primattore della serata. Nella rete del vantaggio la “Pantera” ha messo sul piatto non solo tecnica, lettura e freddezza, ma anche quella voglia di rivalsa covata a lungo dopo il pesante errore di Crotone della passata stagione. Rivalsa che ha coinvolto pure un altro “underdog” laziale come Bastos, sontuoso nell’arginare, insieme ad Acerbi e Radu, le varie sortite della Roma, lasciandosi così alle spalle la sciagurata prova della stracittadina del 18 novembre 2017.
Nel derby delle rivincite si è consumata infine quella di Danilo Cataldi, forse la più significativa ed emozionale per il popolo di fede laziale. In quel mancino del definitivo 3-0, arrivato tra l’altro a coronamento di un’azione magistrale, abbiamo forse ritrovato il ragazzino che incantava tutti sui campi dell’Ottavia e che sognava, da tifoso biancoceleste, di potersi prendere la scena un giorno contro i rivali di sempre. L’augurio è che questa rete costituisca un nuovo inizio per un giocatore che, in passato, ha faticato a convivere con le stimmate del predestinato e con le pressioni di una piazza alla ricerca di leader autoctoni, arrivando a rischiare di bruciarsi nelle recenti esperienze di Genova e Benevento. Il derby deve tuttavia essere un punto di ripartenza per la stessa Lazio, ancora agganciata ad una corsa Champions che sarà decisa in buona parte da scontri diretti come quello di ieri.

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