Scudetto in cassaforte

Posted By on Mar 4, 2019 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
La Juve mette il sigillo sull’ottavo titolo consecutivo passando al San Paolo 2-1 in una gara non esaltante, ma che ha messo in mostra ancora una volta la capacità di capitalizzare al massimo gli errori altrui. Cinica quanto basta anche se un po’ svagata. Il rosso a Pjanic è frutto di poca lucidità e non massima concentrazione. Un episodio che ristabilisce la parità numerica e consente al Napoli di riaprire i giochi.
Al San Paolo Allegri rinuncia nuovamente a Dybala per lasciar spazio a Bernardeschi. Dell’ex viola piace la capacità di accentrarsi partendo da posizione defilata e di essere uomo aggiunto in mediana quando c’è da coprirsi.
L’inizio è positivo. Juve aggressiva. Napoli leggermente sorpreso dalla pressione alta della Signora, solitamente con il baricentro più basso in certi big match. La difficoltà dei partenopei di trovare le solite linee di passaggio nasce dalla copertura maniacale degli spazi dei bianconeri. L’equilibrio è spezzato dallo scellerato retropassaggio di Malcuit e il conseguente rosso a Meret. Pjanic converte in gol (per la prima volta in stagione) la punizione, Emre Can di testa fa il bis. In mezzo c’è una Juve che si rilassa e ringrazia il palo, dopo che un errore di Cancelo in fase di copertura invola Zielinski verso Szczesny.
I 90 minuti del San Paolo sono un perfetto riassunto di quello che deve e non deve fare la Juventus se vuole ribaltare l’Atletico tra poco più di una settimana. La pressione alta con i tre d’attacco, e non solo, mostra una squadra facilitata nel recupero palla. Intensità, ritmo e percentuale di constrasti vinti diranno molto sul tentativo di rimonta della Signora. A Fuorigrotta nel momento di maggior spinta dei partenopei è mancato chi potesse riuscire a far salire la squadra. Ronaldo cercato, ma male, ha mostrato segni di indolenza per una Juve troppo bassa. Il portoghese non è esente da colpe però, se è vero che l’unica ripartenza bianconera della ripresa si infrange sul suo mancato passaggio al liberissimo Bernardeschi. Tattica, corsa, fisicità, ma serviranno tantissimo i guizzi e la genialità del fenomeno portoghese. Lo Scudetto è stata ormai messo in cassaforte, il countdown per il ritorno Champions è partito.

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