Speaker di emozioni

Posted By on Mar 6, 2019 | 0 comments


di Massimiliano Cesarino

 

Staples Center: Doc Rivers coach dei Los Angeles Clippers, a pochi secondi dalla fine del match contro i Dallas Mavericks, chiama inaspettatamente un timeout, poi prende in mano il microfono e improvvisandosi speaker, chiede una standing ovation per il giocatore avversario Dirk Nowitzki, 40enne tedesco leggenda dei Dallas Mavericks, 20 anni giocati a Dallas, ma anche leggenda della NBA. 1500 partite giocate, 4° posto per numero di partite disputate, 31340 punti segnati e 7° miglior marcatore di sempre. Quello di Doc è stato un gesto che ha procurato pura emozione.

Un’altra emozione, ancora più forte con il groppo in gola e poi venuta a tutti noi, quando in quest’ultimo weekend calcistico, al 13° minuto di ogni partita, gli speakers degli stadi hanno ricordato la scomparsa di Davide Astori. Si perché era la maglia n°13 che indossava. Vedere quel viso così sereno comparire su maxischermi ha commosso tutti. Iličić, ora all’Atalanta ma 2 anni fa compagno di Davide alla Fiorentina, durante la partita Atalanta-Fiorentina è scoppiato a piangere al momento della commemorazione.

La “voce” che avremmo evitato volentieri è stata quella della questura di Napoli che consigliava ai tifosi juventini di non indossare vessilli bianconeri, sia durante il tragitto di avvicinamento che all’interno dello stadio. Ennesima sconfitta dello Stato Italiano e in parte anche del mondo del calcio.

E pensare che Pino Daniele cantava: “Napule è mille culure”

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