(di Gianluca Guarnieri) La rivoluzione di Marzo. Ovviamente, non stiamo parlando di politica, bensì del cambiamento avvenuto nel giro di tre giorni, in casa Roma. Hanno salutato Trigoria Mister Di Francesco, il DS Monchi, e altri appartenenti allo staff tecnico e sanitario giallorosso, in una mutazione di rotta, netta e senza indugi. Spazio per il ritorno di un conoscitore del “Fulvio Bernardini” quale Claudio Ranieri, romanista di lungo corso, sia da calciatore che da tecnico, nel ricordo di una delle stagioni più emozionanti degli ultimi anni, che vide il tecnico testaccino rivitalizzare la squadra declinante dell’era Spalletti e farla sfiorare il titolo, con una delle rincorse più belle ed imprevedibili della storia del calcio italiano. Toccherà proprio al mister campione d’Inghilterra 2016 con il Leicester delle grandi sorprese, rivitalizzare un gruppo in difficoltà e riportarlo in Champions League, ultimo obiettivo di una travagliata stagione. Compito non semplice per Ranieri, fortemente voluto da Francesco Totti, anche per le assenze nella gara di domani contro l’Empoli di Iachini, senza De Rossi, Pellegrini, Dzeko, Kolarov, Manolas e tanti altri, ma contando sull’appoggio dei propri tifosi, in un richiamo al senso di appartenenza e alle motivazioni. Un approccio intelligente, da uomo di campo navigato, legato in modo sincero alla Roma da sempre. Servirà la sua voglia di vincere e di riscatto, per far trovare alla squadra la spinta necessaria per raggiungere l’obiettivo così importante, rilanciando uomini di talento quali Shick in avanti e ricaricando Florenzi, dopo la brutta notte di Oporto. Idee chiare e precise per poter “tornare in porto, con il vessillo”, citando l’indimenticabile Agostino Di Bartolomei. Uno che di legame con la maglia giallorossa se ne intendeva…
