Inter, una vittoria sofferta e un’amicizia “fantasiosa”

Posted By on Apr 15, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Dovevamo chiuderla prima”, parola di Luciano Spalletti. Leggendo questa dichiarazione post-partita senza conoscere il risultato della stessa, si può giustamente pensare a una rimonta subita ieri dall’Inter sul campo del Frosinone. Così non è stato: i ciociari hanno dimezzato lo svantaggio nella ripresa riaprendo la disputa, salvo poi subire il definitivo 3-1 nei minuti finali. Eppure, Spalletti ha ragione nel chiedere ai suoi una minor sofferenza contro la penultima in classifica vista la posta in palio che i nerazzurri si stanno giocando in questo rush finale di campionato. In ogni caso i tre punti sono arrivati, e così il vantaggio sul quarto posto occupato dai cugini milanisti è rimasto di cinque punti. E a sei giornate dalla fine, con Roma, Juventus e Napoli ancora da affrontare, avere un margine di due partite sulla concorrenza potrebbe rivelarsi fondamentale per i Baùscia.

I due punti di interesse – Li avevamo individuati nel pezzo di preparazione a questo match della 32^ giornata di Serie A: l’efficacia di Borja Valero nel sostituire un tassello cruciale per i nerazzurri come Brozovic e la soluzione del dualismo Icardi-Lautaro nel momento in cui entrambi sarebbero stati a disposizione del tecnico di Certaldo. Due mezze delusioni.

Il centrocampista spagnolo non ha giocato la sua miglior partita per i 74 minuti in cui è stato in campo e poi si è infortunato. “Problema muscolare, dovrà stare fermo per un po’” ha detto sempre Spalletti a fine gara. E così chi avrebbe voluto valutarne l’adattamento al ruolo di leader della linea mediana nel medio termine può rimettere gli occhiali nella custodia.

Per la questione centravanti, invece, sono arrivate indicazioni ma non sentenze. Prima questione: nell’undici titolare è stato scelto Icardi. Segnale importante? Nì. Rientrato in gruppo solo qualche giorno fa dopo due settimane d’assenza per un infortunio alla coscia, Lautaro non era certamente al massimo della condizione fisica e, in vista delle imminenti sfide a Roma e Juventus, Spalletti potrebbe aver semplicemente concessogli ulteriore riposo piuttosto che aver scelto tra i due il numero nove. E a questo punto le somme non potrebbero ancora esser tirate.

Per quanto riguarda la prestazione di Icardi, intanto, ad esser sottolineati sono stati due gesti di altruismo, non di certo la più evidente virtù di un centravanti d’area come l’argentino. L’ultimo in ordine cronologico è stato l’assist per il gol di Vecino al 93’. Il primo è invece un gesto supposto, ovvero l’aver lasciato a Perisic la possibilità di calciare il penalty del temporaneo 2-0 dopo che lo stesso croato aveva compiuto il medesimo gesto A Genova due settimane fa. “Si sono parlati e si sono messi d’accordo da soli. I calciatori sono persone che hanno un cervello, si sono parlati e sistemati in questa maniera: lo batti tu perché mi sembri voglioso e tranquillo. E l’altro in questo caso si rende disponibile. Non è che gli si dica sempre cosa fare ai calciatori. Il loro è stato un gesto di professionalità e amicizia”. Parola, ovviamente, del solito Spalletti.

Di recente, su Icardi si è espresso anche Marotta. “Non so se rimarrà – ha detto l’amministratore delegato tra una rassicurazione sulla buona riuscita dell’affare Godin e un apprezzamento su Dybala, aggiungendo poi – molto dipenderà dalla sua volontà”. Vuol dire che l’Inter è disposta a proseguire questo matrimonio? La confusione è alle stelle e il bipolarismo galloppa. Che si pensi al campo ora, si pensi alle prossime durissime sfide. Forse è meglio.

Submit a Comment