Arrivederci Europa

Posted By on Apr 17, 2019 | 0 comments


Nicola Ciacciarelli
Si chiude la Champions League bianconera contro la freschezza e la fame dei ragazzi dell’Ajax. Non basta Cristiano Ronaldo, non basta il risultato positivo dell’andata. La Juve non riesce ad arginare l’esuberanza olandese, soccombendo allo Stadium e dice addio ai sogni di gloria, chiudendo a testa bassa un doppio confronto mai realmente nelle proprie mani.
Il vantaggio di Cristiano poco prima della mezzora è solo un’illusione ed il pareggio di Van de Beek è una doccia gelata. Come all’andata l’Ajax trova il pari praticamente subito. La differenza tra le due squadre è sottile ma sostanziale. La Juve dopo 25 minuti di buon ritmo cala alla distanza, attanagliata da antiche paure e dalla pressione di dover passare ad ogni costo il turno, mentre gli ospiti giocano leggeri e sulle ali dell’entusiasmo di chi ha poco o nulla da perdere. Dopo un primo tempo comunque discreto la Juve crolla alla distanza, come a Cardiff.
L’uscita di un non eccelso Dybala può essere la spiegazione? Difficile, anche se è pur vero che l’argentino era l’unico a fungere da raccordo tra centrocampo e attacco. I secondi 45 minuti sono un’agonia per il popolo bianconero. Il gol di De Ligt arriva al 22′, ma già in un paio di occasioni la Juve aveva rischiato il patatrac. La squadra si allunga e subisce la rapidità degli uomini di ten Hag. Reparti mal collegati tra loro e azione bianconera lenta e macchinosa, soffocata sul nascere dal pressing avversario.
Pesa l’assenza di Chiellini, per carisma, grinta, fisicità e tempi di anticipo. Ma la Juve della ripresa di ieri ha evidenziato problemi atavici, tipici di determinate partite. Il problema nell’impostare e riuscire a tenere alto il proprio baricentro. A mancare è stato l’uomo che sapesse spezzare il raddoppio o che sapesse illuminare il gioco con una verticalizzazione, magari cercando la profondità l’attacco alla profondità di Kean o CR7 nella ripresa. E l’Ajax ha avuto vita facile nel contenere i (rari) cross provenienti dalla trequarti, sigillando così una qualificazione meritatissima.
A fine gara le dichiarazioni di ”rilancio” di Andrea Agnelli confermerebbero Max Allegri ancora al timone della truppa bianconera. Difficile dire chi andrà via e chi verrà confermato. I bianconeri sono attesi dalle ultime sei gare di campionato da onorare e da uno Scudetto da celebrare. Poi sarà tempo di addii e conferme. Chi se ne andrà? Chi rimarrà? Troppo presto per dirlo. Questa è l’ora di leccarsi le ferite.

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