Inter: il bicchiere è mezzo vuoto, ma l’obiettivo è ancora a portata

Posted By on Mag 5, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Il pareggio è esattamente un bicchiere riempito per metà, poi sta a ognuna delle due squadre percepirlo come mezzo pieno o mezzo vuoto. E considerando situazione di classifica e posta in gioco, quello nerazzurro si avvicina di più al secondo tipo. Con delle vittorie nelle rispettive sfide in casa di Lazio e Genoa, le inseguitrici Atalanta e Roma si potrebbero infatti portare a -1 e -2 punti dalla Beneamata con tre giornate ancora da disputare, mettendo a rischio non solo quel terzo posto occupato dai Baùscia per quasi tutta la stagione, ma addirittura la qualificazione alla prossima Champions League.

Lo stato di forma nel medio termine non è eccezionale – quattro pareggi nelle ultime cinque partite –, ma neanche allarmante visto che essi sono arrivati contro squadre del calibro di Atalanta, Juventus e Roma, prima dell’Udinese. È invece proprio la prestazione contro i friulani a evidenziare qualche segnale di pericolo. L’Inter ha avuto il 62% di possesso palla contro il 38% dei padroni di casa, ha compiuto 626 passaggi contro 210 con una precisione del 91% contro una del 74%, ha avuto 5 occasioni da gol a 1 e ha tirato in porta ben 11 volte, ma non è stata capace di trasformare questo dominio sulla carta in un vantaggio tangibile.

D’Ambrosio rischia di chiudere la propria partita dopo solo un quarto d’ora per un brutto intervento su Sandro che gli costa per sua fortuna solo il giallo. Brozovic poco prima dell’intervallo si fa saltare in tunnel da Mandragora e lo atterra in area con una spinta non ravveduta da Rocchi. Politano non si accende mai. Nainggolan si impunta su delle conclusioni da distanza siderale che in effetti raggiungono proprio le stelle. Lautaro e Icardi non pungono e Spalletti a fine partita se la prende con Keita e Candreva ai microfoni di DAZN per non aver dato nulla alla squadra dal loro ingresso. La sola prestazione realmente positiva è quella di Asamoah, un giocatore completamente rigenerato rispetto al timido terzino che per metà della stagione riceveva palla sulla corsia solamente per scaricarla in fretta al compagno più vicino. L’Inter deve però arrivare in Champions, e di certo non può accontentarsi di questo. Tra sé e la Champions ora ci sono Chievo, Napoli ed Empoli: basta passi falsi.

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