Panchine girevoli: come giocherà la Sampdoria di Di Francesco

Posted By on Giu 23, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Non posso mai trattenere una persona che dopo la Sampdoria vola in alto e va a far bene in altri lidi”, diceva Ferrero qualche settimana fa. Da allora, Giampaolo ha rescisso il proprio contratto con la Sampdoria e ne ha firmato uno nuovo di zecca con il Milan. Il nuovo progetto doriano, invece, è stato affidato a Eusebio Di Francesco, reduce da un biennio di alti e bassi nella sua Roma. Terzo posto e soprattutto semifinali di Champions League alla prima stagione, praticamente mai tra le prime quattro alla seconda, con l’esonero giunto a inizio marzo assieme all’addio a Monchi.

Nelle ultime tre stagioni, la parabola della Samp è stata sempre la stessa. La squadra di Giampaolo stupiva positivamente nella prima metà illudendo di poter competere per un posto nelle competizioni europee, salvo poi calare nel finale piazzandosi a metà classifica (due noni e un decimo posto). Con Di Francesco, la società ligure punterà invece su un tecnico che possa far leva proprio sulla semifinale disputata con la Roma per trasmettere alla Sampdoria una mentalità, appunto, europea.

Il calcio del tecnico abruzzese (proprio come quello di Giampaolo) è senza dubbio un calcio propositivo. Del suo maestro Zdenek Zeman sposa l’idea del 4-3-3 come sistema di gioco ideale, anche se negli anni e in particolare nel suo ultimo nella capitale ha dimostrato di saper variare. Difesa alta e pressing organizzato ma non sempre a tutto campo, ali a piede invertito portare a stringere verso il centro e mezzali box-to-box chiamate ad allargarsi fino alla linea laterale per creare catene con gli altri giocatori di fascia utilizzate per risalire il campo. Sebbene alcuni principi siano comuni al credo di Giampaolo, altri porteranno necessariamente la Sampdoria a una piccola rivoluzione tecnica.

Come si adatta alla rosa attuale

Difesa – Negli ultimi anni, la Samp è stata abituata a giocare con la linea a quattro e questo non cambierà neanche con Di Francesco. Per quanto riguarda gli uomini, però, è il mercato a stabilire quanto si rinnoverà. Tonelli è tornato a Napoli dopo il prestito in blucerchiato, Andersen e Murru sono richiesti da squadre blasonate e in caso di partenza dovrebbero essere rimpiazzati con giocatori egualmente validi. In porta ci sarà ancora Audero, riscattato dopo aver rinegoziato a gennaio l’accordo con la Juventus.

Centrocampo – Anche qui la linea sarà dettata dal calciomercato. Di base, il nuovo allenatore della Samp potrebbe anche mantenere invariata la linea a tre Praet-Ekdal-Linetty utilizzata lo scorso anno da Giampaolo, ma soprattutto per il belga le offerte non mancano. Rispetto a quanto accaduto finora, mancherà invece il ruolo del trequartista. Da capire che fine faranno Ramirez e Saponara, giocatori difficilmente adattabili sull’ala o come centrocampisti puri.

Attacco – Altro reparto, altri dubbi. Nel suo 4-3-3, Di Francesco ama utilizzare ali a piede invertito ma la Samp, oltre a Caprari e forse Gabbiadini, non possiede in rosa altri interpreti in quella posizione. Sul mercato, dunque, bisognerà senz’altro intervenire. Discorso diverso per il ruolo di centravanti, dove i blucerchiati avranno a disposizione nientemeno che il capocannoniere dello scorso campionato. Ciononostante, non si può negare come il 36enne abbia fatto benissimo quando inserito all’interno di coppie offensive e come egli non sia propriamente un centravanti capace di reggere da solo il reparto o di riempire in modo esaustivo l’area di rigore (come dimostrato nell’ultima in Nazionale), quanto piuttosto un calciatore che non dà grandi riferimenti e ama allargarsi o arretrare per poter gestire il pallone o tentare una delle sue ormai famose conclusioni improvvise dalla lunga distanza. Un caso a parte quello di Defrel: negli ultimi giorni era stata assodata la volontà della Sampdoria di non riscattare il francese della Roma, ma ora che sulla panchina ligure è sbarcato uno dei suoi maggiori estimatori le sorprese non possono esser escluse.

Chi può essere integrato

Le prime ufficialità doriane sono già arrivate. A fine maggio la Samp ha comunicato l’acquisto per 3,7 milioni di euro del difensore tedesco Chabot, classe ’98 per il quale i blucerchiati sperano di poter replicare le parabole recenti di Skriniar e Andersen, mentre ieri è arrivato anche il secondo colpo. Dal Chievo retrocesso è infatti sbarcato Depaoli, classe ’97 promettente e duttile, capace di giocare da centrocampista o da terzino destro. Nello schieramento di Di Francesco la soluzione più probabile dovrebbe esser però la seconda vista la centralità conferita nel sistema alle due mezzali, cosa che porterebbe quasi sicuramente alla cessione di uno tra Bereszynski e Sala. Nel reparto difensivo si è parlato anche di Bastoni, il quale però ha tante pretendenti e difficilmente arriverà a Genova.

In mediana interessa l’ucraino Malinovskyi, sui radar anche di Napoli, Roma e soprattutto Atalanta, che a oggi sembra favorita. Oltre al mediano 26enne, oggi si è aperta anche una possibilità ancora più futuribile per il centrocampo doriano, con la Roma che starebbe tentando la Samp inserendo anche il classe ‘99 Frattesi nell’affare Andersen. Anche, perché in ballo oltre al lui c’è Defrel, che alla Samp ha vissuto la scorsa stagione e in Di Francesco ha uno dei maggiori estimatori.

Poco chiara la situazione del giovane argentino Maroni, trequartista di proprietà del Boca Juniors per il quale si attende solamente di sbloccare qualche problemino burocratico. Eppure il classe ’99 è un trequartista puro, ruolo che abbiamo detto non esser più particolarmente utile alla causa blucerchiata con il nuovo progetto tecnico. All’estremo opposto c’è Berardi, quasi come un figlio per Di Francesco che in ogni sessione di mercato ha provato a portarlo con sé a Roma. Profilo simile e forse ancor più interessante quello di Verdi del Napoli, mentre per il ruolo di centravanti sono stati sondati tra gli altri Stepinski del Chievo e il 19enne Hurtado del Gimnasia la Plata.

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