Vincenzo Boscaino
Un’ overdose di emozioni. A saperlo prima, ci saremmo preparati in qualche modo. Perché sì, Fiorentina-Napoli è stata una partita al cardiopalma, un match che ha fatto rimanere incollati al televisore tutti coloro che lo stavano guardando. È finita 4 a 3 per i partenopei, ma a vincere è stato lo spettacolo. Il campionato non poteva iniziare in maniera migliore.
Montella si presenta al calcio d’inizio sorprendendo tutti. Il tridente titolare è giovanissimo: Chiesa (1997), Sottil (1999) e Vlahovic (2000). Eppure, l’inesperienza non si è avvertita, anzi. La Fiorentina prende subito il sopravvento nelle fasi iniziali. Badelej è un metronomo, Castrovilli un enigma irrisolvibile per gli avversari che non riescono in nessun modo a prendere le contromisure, mentre Pulgar una costante spina nel fianco.
Il primo tempo della Viola, nonostante lo svantaggio, è un manifesto di bellezza ed armonia. Velocità, tocchi di prima ed inserimenti puntuali. Tutto bellissimo. In 45 minuti tutte le paure che aleggiavano attorno alla squadra, le diffidenze e le critiche sono stata spazzate via. Montella, un condottiero senza esercito la scorsa stagione, si è tolto più di un sassolino dalla scarpa.
In quel caleidoscopio di emozioni che è stata la partita, anche il secondo tempo non lascia mai un attimo di fiato. Milenkovic e Boateng riagguantano per due volte il pareggio, di forza e di classe. Insigne sferra il colpo del K.O. da cui poi la Viola non riesce più a riprendersi. Una sconfitta per la Fiorentina, una sconfitta che assolutamente non meritava.
A fine partita c’è tempo per recriminare contro le decisioni arbitrali che hanno favorito il Napoli. Montella è una furia, ma anche Pradé manifesta disappunto non volendo parlare del VAR. Fa male, perché non doveva andare così.
Commisso apre la sua esperienza con 0 punti, ma negli occhi di tutti i tifosi rimane una partita incredibile. Adesso, sognare è più facile. Se il buongiorno si vede dal mattino, questa Fiorentina farà grandi cose quest’ann