Cagliari, un punto d’oro

Posted By on Ott 7, 2019 | 0 comments


Pasquale Pollio

Al fischio finale del match tra Roma e Cagliari la panchina giallorossa ci ha regalato scene poco edificanti, con Fonseca ed il suo vice ad inveire contro il direttore di gara, che non ha potuto far altro che mostrar loro il cartellino rosso ad entrambi.

Gli animi si accendono al novantesimo, quando Massa annulla un gol di Kalinic palesemente irregolare, visto che il centravanti croato si era fatto largo in area spingendo Pisacane contro Olsen, l’irregolarità era stata prontamente segnalata dal guardalinee rimasto fermo senza indicare il centro del campo, inoltre nel tempo trascorso per soccorrere il centrale sardo, uscito in barella, e controllare Olsen, il VAR aveva effettuato un “silent check” a conferma dell’avvenuta irregolarità.

Nonostante tutto, a rincarare la dose ci pensava il DS Petrachi che, ai microfoni di Sky, continuava a polemizzare sull’arbitraggio convinto della regolarità del gol.

Gli animi nel mondo del calcio dovrebbero essere più sereni, altrimenti non ci si può lamentare dei comportamenti dei tifosi, quando gli stessi addetti ai lavori non riescono a formulare delle proteste civili dopo un incontro,  provando sempre ad avere un comportamento corretto e rispettoso verso tutte le componenti in gioco, anche perché nonostante l’uso della tecnologia qualche errore ci sarà sempre ma come sentenziava l’Avvocato “l’errore arbitrale è l’alibi dei perdenti”.

Resta il fatto che i rossoblù portano via un punto prezioso dall’Olimpico confermando di essere una squadra difficile da affrontare per chiunque, e questa volta a farne le spese sono stati i giallorossi che, nelle poche occasioni create hanno trovato sulla loro strada un ex avvelenato, quell’Olsen tanto criticato lo scorso anno nella capitale che in queste prime sette giornate di campionato ha eretto una saracinesca davanti alla porta sarda, ma a proposito di ex, ci piace rimarcare il comportamento della Curva Sud che ha accolto Nainggolan con uno striscione che recitava “non sarai mai un avversario” tributandogli la standing ovation alla sua uscita dal campo, ed è questo il tifo che vorremmo raccontare ogni domenica.

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