Inter, il punto alla sosta di campionato

Posted By on Ott 8, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Il fatto che la prima sconfitta in campionato sia arrivata proprio nel turno precedente la sosta per le Nazionali lascerà un po’ di amaro in bocca in più all’Inter per le prossime due settimane. Se fosse stata persa una delle gare precedenti, ma poi vinta l’ultima, probabilmente si sarebbe sentito di meno da un punto di vista psicologico. Anzi, essere a -1 dalla capolista al primo anno della gestione Conte sarebbe stato percepito giustamente come un traguardo molto, ma molto importante. Andare ko contro la Juventus e cederle la testa della classifica dopo esser stati a punteggio pieno fino a quel momento appare però come perdere una corsa all’ultima curva. E anche chi non parte con i favori del pronostico finisce per masticare amaro se non raccoglie niente pur avendo dominato fino a un metro dal traguardo. L’Inter però non sta correndo i cento metri, ma la maratona. E la vetta non l’ha persa all’ultima, ma alla prima, forse seconda curva. C’è ancora tempo per rifarsi. Ecco perché è ora fondamentale per i nerazzurri fare il punto su quanto visto di più o meno buono e trarne spunti per continuare la propria corsa.

C’è un Barella in evidente crescita rispetto alle prime uscite, un Sanchez subito incisivo alla prima da titolare, un’idea di gioco che, dopo due altre settimane di lavoro, consentirà al tecnico ancora un maggior coinvolgimento della panchina e quindi il giusto riposo ai titolari. C’è un Lukaku che va rimesso nelle giuste condizioni fisiche e anche mentali per poter davvero puntare alla Luna, un Godin che invece mentalmente è forse il più pronto, ma che con l’età si concede qualche problemino atletico in più, e un Sensi che è l’uomo-copertina di questa Inter, ma che rischia di saltare il Sassuolo per via di un infortunio muscolare proprio contro la Juventus. Lautaro non trema davanti a situazioni di responsabilità come il penalty vis-a-vis con Szczesny, Handanovic è il solito fuoriclasse nonostante la difesa abbia finalmente incassato qualche gol (badate bene: finalmente non indica gioia, ma il ritorno allo status “mortale” di una squadra che sarebbe stato controproducente credere invincibile). Una nota molto stonata però c’è ed è la Champions League, anzi, la partita contro lo Slavia Praga. Ma per il resto, l’Inter ha sicuramente superato le proprie aspettative. Conte è già un bluff? Figuriamoci. Le prime giornate sono state sicuramente entusiasmanti, ma anche un po’ fuorvianti in questo senso, alzando l’asticella fino alle stelle. La competitività non si raggiunge solo aprendo il portafogli, chiedete tra gli altri ai concittadini milanisti. Per Transfermarkt, l’Inter in estate ha speso in totale circa 155 milioni. Nel biennio 2017/19 il Milan ne ha sborsati quasi 380 e non ha mai dato la parvenza di poter contendere il titolo alla Juve, classificandosi prima al sesto e poi al quinto posto. Per essere competitivi c’è bisogno di basi solide, di un progetto e di una guida sicura. E questa Inter sembra rientrare nei parametri.

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