Inter, maledetta sosta: frattura per D’Ambrosio, Sanchez torna… l’anno prossimo

Posted By on Ott 16, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

La sosta per le Nazionali è stata per alcune squadre una manna dal cielo, dopo il tour de force delle settimane immediatamente precedenti. Difficilmente, però, nella Milano nerazzurra potranno considerarla come tale. Innanzitutto, dal punto di vista psicologico: mettere in stand-by il campionato proprio dopo la prima sconfitta, maturata contro la candidata numero uno per la vittoria finale che si è presa così il tuo primo posto, non è di certo il massimo.

Ma le brutte notizie arrivano soprattutto dall’infermeria, che si arricchisce di due elementi che, pur non considerabili come dei veri e propri titolarissimi, sarebbero stati molto importanti per Antonio Conte. Dopo la partita contro la Grecia che ha qualificato la Nazionale azzurra di Roberto Mancini ai prossimi Europei 2020 con largo anticipo, a Danilo D’Ambrosio è stata diagnosticata la frattura della falange del quarto dito del piede destro. Un infortunio noioso, che metterà il terzino nerazzurro fuori causa per qualche settimana. E se pensate non si tratti di un tassello fondamentale per lo scacchiere di Conte, ricredetevi. D’Ambrosio ha giocato da titolare ben sei delle nove partite stagionali della Beneamata, subentrando in due occasioni e rimanendo soltanto una volta in panchina per novanta minuti. Ha giocato nei tre di difesa – dove De Vrij e soprattutto Godin hanno dimostrato di non poter garantire perennemente una condizione ottimale – ma anche come quinto di centrocampo, al posto di un Candreva che comunque era considerato fino a quest’estate quasi un ex-giocatore e di un Lazaro non ancora entrato appieno nei meccanismi di gioco della nuova Inter. La sua assenza si farà sentire, soprattutto quando i nerazzurri saranno nuovamente chiamati a disputare una gara ogni tre giorni.

Il ko più altisonante è invece quello incorso ad Alexis Sanchez con la Nazionale cilena. L’attaccante ha infatti riportato una lussazione del tendine peroneo lungo della caviglia sinistra e sarà ai box per circa tre mesi. Il rientro, quindi, è previsto addirittura per il 2020. Un gran peccato, visto che l’ex Udinese aveva incominciato di recente a far vedere quale apporto avrebbe potuto dare alla causa nerazzurra. È stato vicinissimo – non ci è riuscito un po’ per suo demerito, ma soprattutto per un intervento strepitoso di Musso – a bagnare il proprio esordio contro l’Udinese con un gol. Al suo debutto da titolare contro la Sampdoria ha prima deviato involontariamente con la schiena sul gol di Sensi e poi ha trovato anche il primo centro personale, salvo poi essere espulso a metà incontro per simulazione. Contro il Barcellona, su quello che una volta era per lui il terreno da gioco di casa, non ha poi demeritato affatto, servendo a Lautaro il pallone del temporaneo vantaggio e andando lui stesso vicino al gol. Ha dimostrato di saper svolgere compiti differenti come inserirsi alle spalle oppure difendere la sfera e giocare di sponda, staccarsi per il palleggio o tentare la progressione personale. E di essere forse per caratteristiche il partner d’attacco migliore sia per Lautaro che per il suo amico Lukaku. La corsa di Sanchez si è ora interrotta andando a sbattere con la testa contro il muro della sosta. Questa maledetta sosta.

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