Nicola Ciacciarelli
Una Juve sprecona non va oltre l’1-1 a Lecce, ma grazie al pari dell’Inter mantiene comunque il primato in classifica.
Al Via del Mare Sarri vara ampio turnover. Ronaldo rimane a Torino, mentre rimangono in panchina Matuidi (per 90 minuti), Khedira per più di un’ora e Cuadrado per quasi un’ora. Davanti il trio Bernardeschi-Dybala-Higuain colleziona palle gol, ma non concretizza. I bianconeri sfondano non con difficoltà, anche perchè i pugliesi giocano a viso aperto e spesso e volentieri rischiano qualcosa di troppo nelle ripartenze. La mira del pomeriggio salentino è difettosa e per la Signora tutto si complica. Fisicità e tecnica aiutano Madama a sfondare sia centralmente che sulle fasce, ma il gol arriva solo su rigore. Il centro di Dybala dagli undici metri sembra indirizzare il match, ma ci pensa la solita ,sfortunata stavolta, mano di De Ligt a regalare il penalty ai pugliesi ed il conseguente pareggio di Mancosu.
Come sottolineerà Sarri nel post partita i bianconeri gestiscono male il vantaggio, forse convinti di poter portare a casa i tre punti con l’ennesima vittoria di misura. Mancherebbe più di mezz’ora alla fine della partita e la Juve si riversa verso la porta di Gabriel in massa. Si mangia un gol già fatto Bernardeschi, che scarta il portiere ed appoggia…sul palo. Mentre Bonucci spara alto da buona posizione. Il finale è caratterizzato dall’ovvio assalto della Signora, ma il giro palla è lento e manca l’invenzione di Miralem Pjanic, costretto ad uscire a metà ripresa per un problema muscolare. Arrivano cross dalla trequarti o dal fondo, ma la Juve non riempie l’area a dovere e l’1-1 non si schioda. La Juventus deve fare i conti ancora una volta con la mancanza di freddezza sottoporta.Tanti sprechi non saranno più ammessi. Già da mercoledì nel turno infrasettimanale con il Genoa