Birgit Prinz: una Zidane in gonnella

Posted By on Ott 30, 2019 | 0 comments


di Andrea Tocchio

 

Sì, questo è l’epiteto usato dalla stampa italiana per definirla nei concitati giorni del Dicembre 2003. La fuoriclasse tedesca è svincolata. Ha appena conseguito, con la propria Nazionale, il successo nella Coppa del Mondo Femminile, che le ha portato in dote, grazie alle sue prestazioni eccezionali, il FIFA World Player of the Year. Ecco spiegato lo strano parallelo con Zizou, anch’egli vincitore del medesimo premio nel 2003, nella categoria maschile. Ma perché tutto questo interesse dei nostri quotidiani nei suoi confronti?

Il merito è da riconoscere a Luciano Gaucci, allora Patron del Perugia. Il Presidente della compagine umbra è più che mai deciso a farla sbarcare in Italia. D’altronde non è nuovo ad operazioni (o, forse, meglio boutade) mediatiche del genere. L’estate precedente “regala” a Mister Serse Cosmi il libico Saadi Gheddafi, figlio di Mu’ammar, il dittatore. Ma a differenza del modesto atleta nordafricano, lei è un vero fenomeno. Solo una normativa FIFA, che prevede la distinzione dei sessi nelle competizioni professionistiche, e il parere pragmatico di Birgit stessa fermano una trattativa che a metà del mese è in fase avanzatissima. La Prinz resiste, infatti, alle avances di Gaucci, declinando gentilmente l’offerta per “motivazioni di carattere sportivo”.

Del resto si era già espressa più volte in maniera abbastanza netta sui paragoni tra calcio maschile e femminile. “Non si fa col tennis, non vedo perché si dovrebbe fare col calcio” aveva ammesso a più riprese. Ma, allora, al di là delle notevoli attenzioni mediatiche, cosa avrà mai visto in lei Luciano Gaucci?

Birgit Prinz nasce a Francoforte sul Meno il 25 Ottobre 1977. Inizia sin da bambina a praticare diversi sport ( tra cui nuoto e atletica), distinguendosi in ogni disciplina. Ma è con il pallone tra  i piedi che dimostra di avere stoffa da vendere. Se ne accorge evidentemente pure il padre, che a 9 anni la porta nella formazione che allena, il SV Dörnigheim. Continua poi il proprio apprendistato agli ordini del genitore nel FC Hochstadt.

La ragazza sviluppa una fisicità fuori dal comune, cui unisce un tasso tecnico elevato, che continua a perfezionare negli anni. Così, dopo altri 4 anni sotto la tutela del padre, sale il gradino verso il calcio che conta: a soli 15 anni firma il contratto con il FSV Francoforte, squadra della sua città, che milita nella Bundesliga Femminile. Die Prinzessin ( la Principessa, soprannome attribuitogli per assonanza col cognome dalla stampa teutonica) è un baby prodigio: mentre comincia ad imporsi nel campionato statale come una delle migliori giocatrici, compie il proprio esordio pure con la Nazionale. A soli 16 anni, nel Luglio del 1994, bagna il suo debutto con le Aquile marcando il gol partita contro il Canada.

Da principessa a regina il passo è brevissimo: nei 17 anni seguenti in Germania e con la Germania, a livello personale e collettivo si toglie qualsiasi tipo di soddisfazione. Nel lasso di tempo che scorre tra l’estate del 1994 e l’estate del 2011 contribuisce in maniera sostanziale alla vittoria di 9 Bundesliga e 10 Coppe di Germania, titoli redistribuiti tra i due club in cui ha militato, ovvero FSV Francoforte (2 Bundes, 2 Coppe) e FFC Francoforte (dal ’98-’99). Ah, nel frattempo, con la seconda società, le bianconere dell’ FFC, consegue addirittura tre trofei continentali (UEFA Women’s Cup 2002, 2006, 2008). Segna circa 250 gol in altrettanti incontri ed è in 4 stagioni capacannoniera del massimo torneo tedesco (’96-’97; ’97-’98; 2000-’01; 2006-’07).

Dato che il parco giochi “di casa” non è sufficiente a placare la sua fame di conquista, nel 2002 vola dall’altra parte dell’Oceano, siglando un accordo con le Carolina Courage. Nell’anno in cui si sdoppia tra Bundes e WUSA ( la Lega Nordamericana in cui si esibiscono le migliori calciatrici mondiali), con la compagine statunitense realizza 23 reti in 35 match complessivi, ottenendo, come sempre con un ruolo di primordine, il titolo con il proprio team. Solo il fallimento della Lega stessa nel 2003 la costringerà ad esibirsi unicamente sul proscenio europeo.

Bè, non ha comunque di che lamentarsi. Anche il bottino con la Nazionale non è meno prestigioso: 128 realizzazioni in 214 apparizioni, 2 Mondiali (2003; 2007), 5 Europei ( 1995; 1997; 2001; 2005; 2009) e 3 Bronzi alle Olimpiadi (2000; 2004; 2008). E’ perciò naturale conseguenza l’incetta di premi anche a livello individuale. La sua classe innata non è astratta, ma inverosimilmente concreta. Pertanto, lungo tutto l’arco della sua impressionante carriera, fioccano riconoscimenti. Giusto per darvi qualche numero: 3 volte FIFA World Player (2003;2004;2005), altre 5 seconda; 8 volte giocatrice tedesca dell’anno ( 8 anni consecutivi dal 2001 in poi), più un Pallone d’Oro e uno d’Argento in due differenti rassegne iridate (2003 il primo, 2007 il secondo). E, per non dimenticare, è la seconda marcatrice all-time della Coppa del Mondo (dietro la brasiliana Martha).

Giunti a questo punto si potrebbe pensare che una professionista del suo calibro potesse essere legittimamente appagata. Ma, raccontato tutto ciò, poteva essere possibile? No, una principessa non è mai contenta, fa parte del cliché. Difatti, Birgit si laurea in Psicologia alla Goethe University di Francoforte nel 2010. Dal 2012, abbinandola alle sue conoscenze in ambito sportivo, lavora come psicologa motivazionale per le giovanili e le squadre professionistiche del TSG 1899 Hoffenheim, formazione della Bundesliga, sia maschile che femminile. Io comincio a nutrire forti sospetti: ma questa Prinzessin è umana o viene da un pianeta lontano?

Submit a Comment