di Marco Bea
Le strisce positive di squadra passano anche dalle prestazioni dei singoli e Luis Alberto è senza dubbio l’uomo in più della Lazio in questo momento. Il fantasista andaluso è stato infatti l’artefice principe della settimana perfetta dei biancocelesti, unici a concludere, in tandem coi dirimpettai della Roma, il recente triplo impegno ravvicinato di campionato a bottino pieno. Un percorso netto culminato con il successo per 1-2 nei confronti del Milan, dai contorni quasi epocali se si pensa che il 2 a San Siro contro i rossoneri non usciva in Serie A dal lontano 1989.
Per scacciare la maledizione gli uomini di Inzaghi si sono affidati al loro “mago”, già protagonista mercoledì sera con un assist e un autogol procurato ai danni del Torino. Nel corso dei 90’ è apparso infatti evidente quanto Luis Alberto sia, almeno in questa fase della stagione, il vero centro di gravità del gioco dei biancocelesti, che nella maggioranza dei casi non devono fare altro che corrergli intorno per sviluppare situazioni pericolose. Un’avversaria convalescente come il Milan, apparso ancora piuttosto scollato tra i vari reparti ed incapace di reggere a lungo ritmi alti, non poteva che essere facile preda delle trame dell’iberico, salito in cattedra dopo un primo spezzone di partita più di marca rossonera. Oltre ad innescare al 24’ l’azione del vantaggio, con un bel timing di passaggio per la corsa di un Lazzari perfetto poi nel servire la testa di Immobile, il 10 laziale ha saputo servire nel primo tempo due assistenze da manuale, non finalizzate da Correa e dallo stesso Immobile, anche un po’ sfortunato nel centrare la traversa a portiere battuto. La gestione del contropiede del definitivo 1-2 all’82’ è apparsa quasi una formalità rispetto alle due giocate appena citate, con Luis Alberto ancora impeccabile sia nell’aggredire lo spazio, recuperando palla a seguito dell’errore di rinvio di Duarte, che nel servire il taglio del Tucu, bravo a non farsi ipnotizzare da Donnarumma.
Dietro ai meriti del singolo si nasconde comunque una squadra che è riuscita a ritrovare fiducia e confidenza con i 3 punti, fatto tutt’altro che scontato dopo un inizio di ottobre piuttosto ondivago nella prima parte. La Lazio vista a San Siro ha dimostrato finalmente di poter vincere senza il bisogno di una prova super né a livello collettivo, il Milan aveva infatti tutt’altro che demeritato almeno fino al quarto d’ora finale, né di alcuni tenori, a partire da un Milinkovic un po’ appannato nelle ultime uscite. In questa fase la squadra ha tuttavia almeno un trascinatore per reparto, come Acerbi, ottimo nel coprire anche i buchi di un Bastos neanche così incolpevole nell’autorete a sua firma del momentaneo 1-1 rossonero, per la difesa ed Immobile per l’attacco, giunto ieri a 14 marcature stagionali e a 100 in maglia biancoceleste. La tappa solo sulla carta di trasferimento in casa con Lecce prima della sosta di novembre delle nazionali sarà adesso fondamentale per consolidare il 4° posto in classifica, visto anche il discreto assembramento in zona Champions, nella speranza di dare in settimana anche una svolta nel fin qui titubante cammino europeo.