Inter, l’amarezza del comeback giallonero: una gara a due facce

Posted By on Nov 5, 2019 | 0 comments


Giovanni Rosati

Quando nel terzo minuto di recupero Brandt va in progressione centralmente, la linea difensiva a cinque dell’Inter scappa all’indietro a difesa della propria area. Compatta, preoccupata. La perdita di fiducia in sé dei nerazzurri è tutta lì, ed è un gran peccato. Perché la squadra di Conte aveva giocato un primo tempo fenomenale nella tana del lupo, riuscendo ad arrivare all’intervallo addirittura con un doppio vantaggio. Due transizioni magnifiche avevano portato ai gol di Lautaro e Vecino, diversi interventi difensivi avevano mantenuto la porta inviolata. Poi nell’intervallo i tedeschi hanno ritrovato le giuste motivazioni e l’Inter, semplicemente, non è più riuscita a contenere il traboccante fiume giallonero. Hakimi, Brandt e poi ancora Hakimi, incredibilmente autore di quattro dei cinque gol del Borussia in Champions League, pur essendo un terzino. Un Sancho ispiratissimo, un Alcacer in più per abbassare gli avversari. L’impotenza nerazzurra, il blackout Candreva-Brozovic sulla seconda rete dei padroni di casa. Niente da rimproverare a Conte per una terza sostituzione effettuata abbastanza presto, magari qualcosa da recriminare contro la Dea bendata che ha messo subito fuori uso il neo-entrato Politano, rimasto poi stoicamente sul terreno di gioco fino all’ultimo.

La sconfitta è amara. Lo è per la classifica, che ora vede la Beneamata inseguire gli avversari odierni e il Barcellona e quindi attualmente posizionarsi in “zona Europa League”. Lo è perché quella che giustamente ci si aspettava sarebbe stata una delle migliori difese d’Europa manca da tempo il clean sheet e oggi ne prende addirittura tre. Lo è perché nel primo tempo la musica era tutt’altra. Perché Lautaro, Barella, Godin e tanti altri avevano mostrato cose molto, molto interessanti. Lo è per quei due punti persi contro lo Slavia, che ora avrebbero proiettato i nerazzurri a un solo punto dal Borussia e a due dal Barca. L’Inter ne esce con le ossa rotte e ora ha solo tre giorni per preparare la sfida al Verona di sabato. Ma se ogni gara è così importante, è perché l’Inter compete ai massimi livelli in ogni competizione che disputa. Non c’è tempo per compiangersi.

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