Extra-Lazio, col Sassuolo nuovo successo al fotofinish

Posted By on Nov 25, 2019 | 0 comments


di Marco Bea

 

Per vincere al colpo di reni servono voglia, forza fisica, carattere e consapevolezza dei propri valori tecnici, tutte qualità che la Lazio si sta piacevolmente abituando a fare proprie. Contro il Sassuolo, in una tappa non certo di trasferimento della stagione, i biancocelesti hanno infatti saputo strappare il successo a ridosso dello scadere, siglando un 1-2 finale che significa 5° vittoria consecutiva in campionato. Una striscia positiva pesante in chiave classifica, ancor più notevole se si pensa che l’imbattibilità in Serie A resiste da fine settembre, costruita in buona parte proprio grazie alla capacità di rimanere incisivi e pericolosi ben oltre lo scoglio dell’ora di gioco, se non addirittura all’interno del, come dicono oltremanica, cosiddetto extra-time.
La rete decisiva di Caicedo al 91’ appare infatti tutt’altro che causale non solo per il modo in cui è arrivata, pregevole nell’occasione il dialogo di fioretto tra la punta ecuadoregna ed il “solito” Luis Alberto, ma anche per alcune evidenze statistiche. Dal folle 2° tempo con l’Atalanta, col senno di poi una vera “sliding doors” per le sorti dei capitolini, la Lazio ha conquistato ben 10 dei suoi ultimi 16 punti nei 15’ conclusivi di partita, di cui 9 fuori dalle mura amiche. Un dato che certifica l’attitudine della formazione di Inzaghi di sviluppare gioco, al di là dei paletti imposti dalla stanchezza, dal contesto e dagli avversari. Il match con il Sassuolo ci ha mostrato in particolare una squadra che ha fiducia nei propri mezzi e che ha imparato a padroneggiare lo stile di calcio proposto dal tecnico piacentino, basato in primis sui fraseggi centrali e sulla ricerca della profondità, in tal senso la rete di Immobile dell’1-0 docet. Uno stile che, al Mapei Stadium, non è stato abbandonato neanche a seguito del miglior momento dei neroverdi, scattati meglio dai blocchi nella ripresa grazie anche al dinamismo e agli spunti dei suoi talenti, su tutti Boga, Toljan e Djuricic. Nel rush finale i biancocelesti sono stati però bravi ad alzare la pressione ed i giri del proprio motore, ricacciando indietro il Sassuolo e costringendolo ad uno spartito, come quello della difesa folta e schiacciata, non incline alle proprie corde. La presenza in panchina di carte in grado di spezzare l’inerzia come Caicedo e Lukaku, ad onor del vero non proprio travolgente una volta subentrato a Lulic, sta inoltre garantendo ulteriori soluzioni offensiva alla squadra, fondamentali quando bisogna scardinare la resistenza delle rivali medio-piccole, più tendenti a cali o a passaggi a vuoto con il passare dei minuti.
Questa propensione positiva non sarebbe tuttavia tale in casa Lazio senza il supporto di un eccellente stato di forma generale, rimasto inalterato anche dopo la sosta delle nazionali. Ci sarà da capire ora se Immobile e compagni riusciranno a mantenersi su simili standard di gioco ed autostima anche nei periodi in cui mancherà un po’ di benzina nelle gambe, quando risulterà più complicato compensare gli altrettanto canonici incidenti di percorso della squadra. L’incognita della fase difensiva si sta infatti trasformando in un’autentica nota dolente per quel che concerne di calci piazzati, dove i biancocelesti continuano a palesare, come certificato domenica dal gol del provvisorio 1-1 di Caputo, dei preoccupanti difetti sia di concentrazione che di piazzamento. Di certo bisognerà smussare più aspetti possibili se si vorranno alimentare quelle ambizioni Champions diventate ormai più che legittime. Da qui a Natale il calendario proporrà comunque due incroci, in casa con la Juventus e fuori Cagliari, che ci diranno se la

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