Roma: qualcosa di qui sparlare

Posted By on Gen 11, 2020 | 0 comments


di Giuseppe Porro

 

 

Roma maledettamente Roma, un amore viscerale che a volte può far male come tutti gli amori. E qui si sovrappongono le storie che negli ultimi mesi hanno avuto epiloghi dolorosi e inaspettati per chi vive la Roma, quindi l’amore quotidianamente. Riavvolgiamo il nastro e proviamo a far ordine dove l’ordine non era proprio di casa. Fine stagione scorsa, Roma è una polveriera, si rincorrono voci e non solo, dalle mail alle talpe etc. che nemmeno nelle migliori spy-story. Da li alla ripresa del campionato è tutto una discesa verso il basso: il mercato, la scelta dell’allenatore e quant’altro, tutto negativo per i tifosi, visto che i due figli prediletti vengono allontanati o vanno via di casa, infiammando una piazza già bollente che già aveva manifestato il proprio dissenso sotto gli uffici di UniCredit all’Eur. Premesso che una società può rinunciare ad un dirigente ed un calciatore quando vuole, ma nel caso di due totem come i due capitani giallorossi (specialmente De Rossi) andava usata più cautela.

Figli
A chi non piacerebbe giocare nella squadra del cuore, la squadra da quando si fa il tifo sin da bambino. E quello che a Roma è successo a diversi giocatori, ma specialmente a due su tutti: Francesco Totti e Daniele De Rossi la chiave di tutto è stato proprio il duplice addio dei figli di Roma (per motivi e caratteristiche diversi) che andando via anno lasciato perplessità e parole figlie dei propri caratteri e dei propri pensieri. Gli addii di fine stagione hanno sconquassato l’ambiente, che nel duo Pallotta/Baldini vedeva i maggiori responsabili mentre con il senno di poi sarebbe stato il cambiamento che è ancora in atto. Dopo aver cambiato tanti dirigenti (mentre alcuni restavano dove erano) sembra che adesso si stia trovando la quadra del cerchio (ma questa è un altra storia che vede nel cambio di proprietà il restyling in atto) e che ora trova Fienga confermato, e Baldissoni con Tempestilli in uscita, ma e nelle novità in entrata che potrebbe esserci qualche sorpresa. facciamo un passo indietro e torniamo a Totti e De Rossi, due conferenze stampa di addio diverse, una in pompa magna l’altra normale; una dura l’altra sincera, e da li una serie di equivoci e punzecchiate, che non hanno fatto e non fanno il bene della Roma, anzi tutt’altro.

Roma
Totti e De Rossi due modi diversi di vivere il calcio e le sue sfaccettature, uno schivo e fantasista, l’altro cattivo e sempre in takle, ed ora che il campo non è più il pane quotidiano i caratteri si vedono ancor di più. Da quel momento Totti che si sentiva pronto a fare il dirigente, ma non era preso in considerazione dalla società a preferito farsi da parte iniziando (sembra) una nuova carriera da talent-scout non risparmiando critiche e frecciate alla Roma (e a qualche suo tesserato) quando invece bisognerebbe non guardare più al passato se veramente si è amato quel passato. Mentre De Rossi che si sentiva ancora calciatore ha provato a continuare in Argentina, senza mai dimenticare la Roma e senza mai una parola fuori posto contro la sua amata. Fino a quando i guai fisici non hanno avuto il sopravvento, ritirandosi ma (come si vocifera da un po’ di tempo) forse rientrando in società quando la nuova proprietà sarà insediata. Un modo diverso di dimostrare amore, con Roma e la Roma sempre nel cuore.

Submit a Comment