Un Roma-Atalanta indimenticabile…

Posted By on Feb 14, 2020 | 0 comments


 (di Gianluca Guarnieri) Quella volta lo scopo era veramente grosso. Una questione di vita o di morte, calcistica, ovviamente. Roma-Atalanta 2-2 del 6 maggio 1979 è di fatto, entrata nella storia del club giallorosso, per via di quel “dentro o fuori” che mise in pericolo la permanenza della squadra capitolina in serie A, al termine di un campionato vissuto pericolosamente a dir poco. Penultima giornata di campionato, e Roma messa veramente male con soli 24 punti, insieme a molte squadre invischiate nella palude della zona retrocessione. Per il gruppo guidato da Ferruccio Valcareggi, subentrato a Gustavo Giagnoni alla settima giornata, un obiettivo unico, ovvero fare almeno un punto, per tenere lontana la squadra bergamasca, a tre lunghezze di ritardo e sganciarsi da Vicenza, Bologna e Avellino, altre dirette concorrenti. Un incubo per un’intera tifoseria, che diede il segnale però, di fiducia affollando l’Olimpico con ben 70.000 unità cariche di passione e speranza. In campo andarono, Paolo Conti, Chinellato, Maggiora, Boni, Santarini, Peccenini, De Nadai, Di Bartolomei, Pruzzo, De Sisti, Scarnecchia. I “cavalieri” dovevano fare l’impresa e la fecero, sia pure soffrendo parecchio. L’inizio fu anche positivo con il vantaggio trovato al 5′ minuto con l’autorete di Vavassori, intervenuto male di testa su un cross dell’indimenticabile “Ago”. 1-0 e la strada giusta trovata subito. Invece, come in un sortilegio la Roma si blocca e subisce la reazione dei lombardi che pareggiano prima con Bertuzzo, di testa, grazie anche all’errore di Paolo Conti (pallone smanacciato in uscita) e di Cesare Prandelli (si, proprio lui…) che manda in vantaggio i bergamaschi con un gran sinistro dalla distanza. 1-2 e una gran paura sull’Olimpico. Serviva una reazione di carattere per poter salvare il salvabile. La scossa la diede la curva Sud che intensificò il suo tifo in maniera esponenziale, fornendo alla squadra la giusta spinta emotiva. Il momento della verità giunse al 60′: cross di De Nadai da destra, Roberto Pruzzo brucia il suo marcatore e con un bel tiro al volo fa secco il portiere atalantino Bodini. 2-2 e gran corsa del “bomber” sotto la Sud impazzita di gioia. Il pari e poi ancora una mezz’ora infinita, conclusa con il fischio finale di Michelotti, e con una imprevedibile invasione di campo, con un popolo gioioso. Sarebbe bastato un punto soltanto per salvarsi e sarebbe arrivato una settimana dopo ad Ascoli. La Roma era salva e la presidenza Anzalone giungeva al capolinea con l’avvento di Dino Viola al timone della società “Oro e Porpora”. Sarebbe cambiato tutto, con obiettivi ben diversi. per un perfetto “sliding doors”. Addio lotta per la retrocessione. La Roma si sarebbe giocata lo Scudetto e avrebbe vinto molte Coppe Italia. Ma se non ci fosse stata quella gara così sofferta eppure indimenticabile, la storia avrebbe preso un corso diverso. Molto diverso.

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