Con il numero 24, SuperMarco Delvecchio!

Posted By on Apr 7, 2020 | 0 comments


 (di Gianluca Guarnieri) Un romano nato a Milano. Questa è probabilmente la definizione più giusta per Marco Delvecchio, uno degli eroi del derby capitolino, con ben 9 centri in campionato alla pari dell’altro “spauracchio” (per i biancocelesti) Dino Da Costa. Solo Francesco Totti ha segnato di più alla Lazio, ma con molte più partite rispetto all’attaccante milanese. Il derby è sempre stata la sua partita, mantenendo la necessaria freddezza e diventando un’arma letale. Capelli lunghi al vento con dietro, arrancanti Nesta, Mihahjlovic e compagnia varia, divenuti impotenti e quasi ostacoli inutili per questo “Mick Jagger” del calcio con la maglia numero 24, veloce, implacabile, sicuro e con un sinistro micidiale quanto un Winchester, in mano a Tex Willer o Kit Carson. Tante volte ottimi portieri come Marcheggiani e Peruzzi hanno dovuto alzare bandiera bianca, colpiti in maniera spietata da “Supermarco”, beffardo e crudele appena vedeva i colori bianco e celeste. Di forza, di astuzia, di classe o da opportunista consumato, Delvecchio ha colpito in ogni modo: pensiamo al contropiede “laser” dell’11 aprile 1999 che brucia difensori e portiere, con una cannonata mancina degna di Gigi Riva, o alla spaccata su assist di Cristiano Zanetti che fece secco Peruzzi, o al destro (anche con il piede meno buono, si…) dopo aver saltato Nesta come un dilettante oppure causare il grottesco ma sublime autogoal per il pasticcio tra Nesta e Negro il 17 dicembre 2000, terrorizzati dalla sua presenza rapace. Delvecchio idolo, pronto ad infiammare la Sud come un vulcano e a farla impazzire. Proprio quel Delvecchio capace di portare a suo vantaggio la contestazione, con il suo gesto delle orecchie, divenuto in seguito il guanto di sfida lanciato ai laziali. Un tornado, un ciclone più veloce della luce, quasi un Superman senza mantello, ma irresistibile per gli eterni avversari, incapaci di trovare un rimedio o neanche una ipotetica Kryptonite per il super eroe giallorosso. Un mito romanista, più veloce della luce come “l’uomo d’Acciaio” e sicuramente di ogni laziale, che lo hanno sempre temuto e sofferto. Immenso Super Marco Delvecchio, buon compleanno a te!

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