Più Gavillucci per un calcio migliore

Posted By on Lug 6, 2020 | 0 comments


di Dario Vito

 

“Licenziato con un sms. Adesso si trova all’estero e ha tutte la carte in regola per dimostrare il suo vero valore”.

Un tormentone simile a quelli, che purtroppo qua in Italia, siamo abituati a sentire da un po’ di anni. Questa volta, il diretto
interessato non è un giovane, brillante ricercatore universitario bensì Claudio Gavillucci, anni 38, ex arbitro di Serie A, dismesso
dall’Aia (Associazione italiana arbitri), il 30 Giugno 2018.
Una scelta inaspettata, frutto di motivazioni più che ambigue, che oltre ad avere distrutto i sogni di un promettente direttore
di gara, avrebbe abbattuto chiunque altro. Ma non Claudio, che anziché subire passivamente questa decisione, ha deciso di fare ricorso per capire quali siano state le reali motivazioni che hanno indotto l’associazione, guidata da Marcello Nicchi, a prendere questa decisione.
Una contesa giuridica, durata quasi un anno, che purtroppo non è servita per ridare il fischietto per arbitrare nuovamente in Serie A ma che ha, senza dubbio, come vincitore morale ed etico Claudio Gavillucci.
A poco più di un anno di distanza dalla sua battaglia legale, quest’ultimo ha deciso di renderla pubblica attraverso un libro-denuncia dal titolo
“L’uomo nero. La verità di un arbitro scomodo” con prefazione di Marco Travaglio, nelle librerie da tre mesi e che sta riscontrando un notevole successo.
Il peso che può avere l’utilizzo del Var (Video Assistant Referee) nella valutazione della prestazione del direttore di gara, la presunta sudditanza psicologica verso i club più blasonati, la preparazione dell’arbitro alla gara sono solo alcuni degli spunti interessanti offerti dal racconto inedito dell’ex arbitro di Serie A.
Se non è riuscito a riprendersi la “sua” casacca nera, in questa querelle Gavillucci si è levato, comunque, grosse soddisfazioni. Infatti, è grazie a lui ed alla sua determinazione, ad esempio, se oggi i referti con i quali, gli stessi arbitri vengono giudicati, fino a qualche anno fa segreti, oggi sono accessibili a chiunque.
Merita sicuramente un “Grazie”, dagli amanti di questo sport, colui che ha denunciato i meccanismi decisionali controversi che regolano l’Aia
per cercare di rendere il più trasparente possibile, una categoria da sempre chiacchierata come quella degli arbitri italiani.
 Oggi Claudio Gavilucci vive a Liverpool. E’ un arbitro della Federazione Inglese, ha già arbitrato una gara di FA Cup, prestigiosissima competizione inglese, ed “ha tutte le carte in regola per dimostrare il suo vero valore”.

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