Meglio tardi che mai

Posted By on Lug 7, 2020 | 0 comments


di Daniele Craviotto

 


E alla fine riuscí. Ebbene sì, la Sampdoria per la prima volta in stagione trova la vittoria per due partite consecutive (lo aveva fatto con Torino e Hellas, ma di mezzo vi fu il rinvio con l’Inter) e lo fa in un momento che definire scottante, era un eufemismo. Lecce e Spal, due delle dirette concorrenti, sono state battute da una squadra blucerchiata ritrovata nello spirito e nella voglia di sacrificarsi, anche se in maniera differente, nelle 2 partite. Contro i salentini, il Doria ha affrontato la partita da pari a pari, controbattendo colpo su colpo e azione su azione, con la volontà di far capire all’avversario di non avere alcun timore (sia per le 3 sconfitte di misura consecutive sia dell’importanza della sfida) e che senza punti dal Via del Mare non se ne sarebbe andato. L’emblema di tutto ciò é stata l’azione di contropiede che ha portato al tiro Gabbiadini: il Lecce non ha mai visto la palla, i liguri sembravano correre due volte più veloci e solo un gran riflesso di Gabriel ha evitato il gol; poi Ramirez ha fatto il resto. La tenuta atletica e fisica sono poi “esplose” nella partita di casa con la squadra ferrarese. Qui la Samp ha cercato di mettere in soggezione gli estensi con aggressività e corsa a cui pian piano ha abbinato qualità e tecnica, forzando le giocate agli avversari o portandoli sugli esterni per i cross, consci della buona serata dei propri centrali difensivi. Il primo gol nasce sí da un errore di Sala, ma davanti a sé aveva solo due blucerchiati (tra cui Linetty) indisturbati e pronti ad un’eventuale respinta. Il secondo gol é una perla di un Gabbiadini ritrovato sulle punizioni e il terzo nasce da una ripartenza magistrale (condita anche qui da una disattenzione) dopo 3 corner consecutivi subiti. Ranieri, da questi due incontri, sta ottenendo risposte che mai aveva ottenuto: la prima è che la squadra può fare a meno di Quagliarella (5 partite non possono più essere considerate una casualità), pur lui restando una risorsa centrale; la seconda è che la squadra ha lavorato bene nel lockdown, nonostante la Sampdoria sia stata la squadra più colpita dal Covid e tra le meno propense a ripartire; la terza è che la squadra può soffrire per tutti i 90 minuti e finalmente riuscire a tenere un risultato; la quarta che il proprio gruppo sa correre quando deve e lo fa bene fino alla fine ed infine, la quinta, di avere giocatori che si sono calati nella realtà di dover lottare fino all’ultimo centimetro e secondo, tanto che, per ora, la Samp vanta uno score positivo con tutte le dirette rivali. Tutto questo é emerso sia tra le righe sia in maniera diretta nelle dichiarazioni dell’allenatore romano, ma, da uomo navigato quale è, ha ammonito tutti dal non abbassare la tensione neppure per un istante, perché come si sono creati 7 punti di solco, in altrettanto pochissimo tempo potrebbero svanire. Adesso arriva l’esame più difficile per testare la tenuta dei liguri, perché la Dea si è dimostrata, ancora una volta, una schiaccia sassi con chiunque incontri, ma ora la Sampdoria sa che non è mai troppo tardi per provare per fare ciò che sembra impossibile.


		

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