(di Gianluca Guarnieri) Il 22 luglio è senza dubbio (al di là di considerazioni storiche e dispute varie…) il compleanno dell’Associazione Sportiva Roma. Un compleanno importante che avvicina sempre di più a quasi un secolo di storia e che rappresenta un legame praticamente inscindibile con la città in una sorta di simbiosi assoluta e totale, rappresentando nome, colori e simbolo dell’Urbe dei Cesari. Il sogno, chiamato Associazione Sportiva Roma si materializzò in un caldo mattino del 22 luglio 1927. La Roma nacque grazie agli sforzi di Italo Foschi, come risposta del calcio centro-meridionale allo strapotere dei club del nord-Italia, guidati dalla Juventus della famiglia Agnelli, dall’Ambrosiana Inter, fino al Milan e al Bologna. Occorre considerare il periodo storico: il regime fascista era nel pieno della propria espansione e aveva bisogno di simboli come quelli della Capitale da portare come fiore all’occhiello e chi meglio di una squadra che portasse quel nome tanto importante, per la nascente serie A. L’unione tra le squadre più importanti della Città Eterna fu il passaggio fondamentale; le tre squadre progenitrici furono l’Alba, la Fortitudo e il Roman, e solo la S.S. Lazio, per via della netta opposizione del proprio presidente dell’epoca, il Generale della Milizia e futuro presidente della F.I.G.C. (dal 1933 al 1942), Giorgio Vaccaro riuscì a sottrarsi. In quel fatidico giorno del 1927, si incontrarono Italo Foschi, presidente della Fortitudo, Ulisse Igliori, presidente dell’Alba Audace ( e grande amico del futuro Maresciallo dell’Aria Italo Balbo) e il presidente del Roman Vittorio Scialoja dal quale la Roma prese i colori giallorossi, propri dell’Urbe. La sede sarebbe stata situata in via Uffici del Vicario al civico 35 e Foschi volle bruciare le tappe annunciando che la squadra avrebbe avuto la propria dimora, nel quartiere di Testaccio, in uno stadio consono alle aspettative create intorno alla nuova squadra, che nel frattempo avrebbe disputato le proprie gare nell’impianto del Motovelodromo Appio. Sono passati 93 anni, e tanta acqua è scivolata via nel Tevere verso il mare, ma la passione non è scemata anzi è cresciuta esponenzialmente, da parte di una città verso la sua legittima rappresentante e verso i suoi simboli. Una questione di fedeltà e di “Affetti speciali”, difficilmente riscontrabili in altri soggetti calcistici. La Roma ha sempre questo tipo di unicità, per la fortuna dei propri sostenitori. Quasi fosse una donna, o magari la donna ideale, un pò Ginevra e un pò Penelope. La donna dei nostri sogni. Da sempre. Buon compleanno Roma!
