Pasquale Pollio
Il Cagliari era chiamato a riscattare la sconfitta dell’Olimpico con la Lazio, dove nonostante tutto aveva disputato una buona prova, e l’occasione era ghiotta visto che alla “Sardegna Arena” si presentava una Udinese già salva, ma i rossoblu come accaduto precedentemente con il Sassuolo, regalavano quarantacinque minuti ai bianconeri che chiudevano il primo tempo meritatamente in vantaggio, ancora una volta facevano discutere le scelte del tecnico sardo che nonostante i problemi riscontrati in precedenza continuava a proporre una linea di difesa a tre che andava sistematicamente in difficoltà sulle fasce, senza contare che nel 3-4-1-2 il ruolo di trequartista veniva affidato ad un evanescente Ragatzu.
Nella ripresa Zenga avanzava il baricentro della squadra spostando Ragatzu sulla fascia sinistra ma confermava l’undici iniziale, poi al minuto cinquantaquattro arrivavano finalmente i primi cambi con l’ingresso contemporaneo di Mattiello, Faragò e Pereiro per Pisacane, Ladinetti e Lycogiannis con la difesa che tornava a quattro, la squadra cominciava a spingere con insistenza alla ricerca del gol del pareggio ma la confusione regnava sovrana ed i ragazzi di Gotti riuscivano alla fine ad espugnare la “Sardegna Arena” con il minimo sforzo, ora nubi nere si addensano sul futuro del tecnico che rischia seriamente di non essere confermato, ma ci sentiamo di consigliare al Presidente Giulini, nel caso si opti per un cambio di guida tecnica, di ponderare attentamente attentamente la scelta visto che circola con insistenza il nome di Liverani, appena retrocesso con il suo Lecce e che vanta il triste record di peggior difesa della Serie A, inoltre facciamo notare che è arrivata la terza sconfitta su tre incontri disputati con la maglia del centenario, e come diceva il grande Eduardo De Filippo “Essere superstizioni è da ignoranti ma non esserlo porta male”