Haley ha le qualità per incantare

Posted By on Set 9, 2020 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Sinistro e destro, tanto per cominciare.
Senza pietà, da Pietà, insediamento a Malta di fondazione ottomana.
Due piedi col quale punisce il Napoli, alla terza giornata, 3 a 1 neroverde in rimonta.
Gemma individuale per il pareggio, altro colpo d’autrice per la terza rete, seconda realizzazione personale.
Haley Bugeja, classe 2004, classe pura riversata nei piedi, giunta in questa estate alla corte sassolese. Dalla squadra locale Mġarr United, con una vena prolifica imbarazzante, superiore alla media. Duttile, ipertecnica, cinica, un prospetto di campionessa che si scatena sul campo di gioco, per nulla clemente con le avversarie; brucia le tappe, precocissima. Esordio già avvenuto con la maglia della nazionale ancora quindicenne nel 2020, giovane valletta protagonista, titolare, subito gol.
Da rivalutare il 5 maggio, da mutare, la data di nascita in ode decisiva sui manti erbosi: “Ei sarà. Siccome mobile…”.
Sedici anni, si presenta con una mirabile prestazione, doppietta di rara bellezza.
Slalom superlativo, tra le maglie avversarie con facilità si destreggia, una furia tecnica, funambolica, senso estremamente pratico, che si attua in fiuto del gol.
Vede la porta, supera diverse calciatrici azzurre ed insacca di mancino davanti al portiere.
Fine primo tempo, situazione sull’uno pari.
Rigore Sassuolo per il vantaggio, poi la giovane giocatrice si scatena nuovamente. Dopo aver timbrato negli ultimi minuti della prima frazione adoperando la meravigliosa arma del dribbling trafigge le partenopee con la carta pittrice. Ricevuta la sfera, sterza sul destro e completa l’opera con una dolce pennellata che si insacca sotto la traversa.
Ubriacante, maltatura calcistica per inebriare i tifosi, e soffocare la lucidità delle oppositrici.
Manifesto di un movimento che tende al miglioramento, di quelle calciatrici che sa far divertire gli spettatori. Giocate e gol che valgono il prezzo del biglietto, come si suol dire, e l’impressione che ne sentiremo presto parlare,
a lungo.

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