Luci Azzurre

Posted By on Set 24, 2020 | 0 comments


Di Dario Vito

 

Fermandosi alla lettura del tabellino, il primo successo stagionale del Napoli porta la firma dei soliti noti : Dries Mertens ed il capitano Lorenzo Insigne. Ma dietro la vittoria esterna sul Parma c’è tanto altro. Sì, perché quella del Tardini è stata una partita a due volti.  La percezione, alla vigilia del match, era quella che si potesse assistere, sin da subito, al 4-2-3-1 con Osimhen unica punta centrale supportato da Mertens. Invece, mister Gattuso ha preferito ripartire dal classico 4-3-3 escludendo inizialmente, il giovane nigeriano. La prima ora di gioco se ne è andata via senza emozioni. Un Napoli attento in difesa ma che davanti, rimaneva sterile dialogando tanto ma concretizzando poco. Un film già visto. Per anni, il trio composto da Callejon, Mertens ed Insigne ha costituito una certezza e segnare non è stato mai un problema per la compagine partenopea. Tuttavia, non sono mancate le volte nelle quali il trio dei “piccoletti” diventava prevedibile dinnanzi a difese imponenti. Insomma, mancava quell’alternativa che fosse in grado di spaccare le partite infilando le difese nemiche. Domenica sembrava una di quelle volte in cui l’attacco azzurro, in questa circostanza, composto da Lozano (uno dei migliori), Mertens ed Insigne non riusciva ad infilare la difesa avversaria. Ma questa volta, l’alternativa c’era. Al 60’ fuori Diego Demme dentro Osimhen. Il Napoli cambia abito e passa al 4-2-3-1, si allunga, e tre minuti dopo dall’ingresso della freccia nigeriana passa prima in vantaggio e poi la chiude al 77’. In mezzo, arriva puntuale anche il primo legno stagionale di Insigne dopo un pregevole scambio con lo stesso Osimhen. Il Napoli gestisce gli ultimi minuti di gioco e si aggiudica i primi tre punti. Il merito del successo azzurro è corale ma è doveroso sottolineare che l’entrata del ventunenne nigeriano ha cambiato il volto della partita. Come spesso accade in Italia, spesso si carica di aspettative chi ha dimostrato solo qualche raggio di luce salvo poi spegnersi pian piano. Corretto invece, dare fiducia e sostenere l’investimento più costoso nella storia del Napoli ma che rimane pur sempre, un ragazzo di ventuno anni. D’altro canto, toccherà solo a Victor Osimhen dimostrare di divenire una solida certezza anziché rimanere una brillante alternativa.

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