Pagell-ONE distorte, verace pagell-UNO, da zero a uno, fino a unozero.

Posted By on Ott 8, 2020 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

(I numeri non come pagelle, bensì intesi rappresentazione unitaria, riflesso della realtà, unica, nonostante sfumi spesso in forme e tonalità diverse).
0 sono le reti incassate dal Milan, a punteggio pieno, contro squadre non di alto livello, ma con defezioni (Ibra su tutti) importanti in avvio e abbrivo-avvio, nonché un calendario italo-europeo fitto. Donnarumma offre sicurezza.
1 punto ottenuto dal Cagliari, si può parlare di conquista. Lazio e Atalanta avversarie da podio condiviso nello scorso campionato, Sassuolo macchina da reti assai infida. Tre partite non abbordabili, le prossime tre diranno di più, con Toro e doppio rossoblù crotonese bolognese da affrontare.
2 le vittorie del Benevento di Pippo Inzaghi, battendo Samp e l’ex Bologna. Son soddisfazioni autunnali.
3 la differenza reti del Verona, recita un saldo positivo, sulla scia della passata stagione fase difensiva ottima, arduo compito scalfire i ragazzi di Juric. Modello Atalanta in miniatura, ridotta pericolosità in avanti, maggiore accortezza in retroguardia.
4 i punti delle romane, appaiate, una vittoria finora, la bravura di arginare la Juve i giallorossi e l’Inter il club biancoceleste, ma lacune preoccupanti, un po’ più evidenti le falle dei Fonseca rapazes.
5 i gol incassati dall’Atalanta. Con la marcia realizzativa mostrata in partenza quota cento timbri in Serie A sembrano pura formalità. Anzi, sono. Meglio ancora, saranno. Ben venga lo spettacolo.
6 i gol incassati dalla Fiorentina, fermatasi nel cammino bruscamente in una sfida pirotecnica contro l’Inter, dopo i primi novanta minuti incoraggianti.
7 i punti del gruppo di Conte, partito in maniera semifolle, fragranze passate di Pazza Inter nella sfida d’apertura casalinga contro la Viola. Marce elevate, un rallentamento evitabile contro la Lazio, con una partita che era da gestire con più arguzia. Occasione sfumata, ma il torneo è appena iniziato.
8 realizzazioni e differenza gol partenopea, 8 palle trasformate in sentenza, nessun pallone depositato dalle avversarie dentro la porta presieduta dal portiere azzurro, seppur in due soli incontri. Si è scatenato poi il far west infinito, in un ‘duello’ evitabilissimo con la Juve. Da evitare, assolutamente. Ben altro devono essere i pensieri importanti.
9 la prova da superare per la Juve, meta stellare decimo titolo consecutivo, da ottenere passando anche contro una bestia neroverde architettata in modo spumeggiante da De Zerbi, nove gioie terminate in fondo al sacco nei primi tre match.
Due pareggi nella scorsa edizione, unica in grado di rimanere imbattuta contro i bianconeri tra andata e ritorno.
10 i gol fatti dall’Inter, oltre la metà dal duo Lautaro Lukaku, unica squadra con la Dea atalantina a raggiungere velocemente la doppia cifra di reti. Firme equamente ripartite, Lu-La alle spalle del principe del campionato, numero dieci, eccezionale.
Papu capocannoniere con 4 perle, decisivo in un organico che gira meravigliosamente, almeno in partenza; quella che era una mancanza della gestione Gasperini, una pecca.
Quest’anno non tale.

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