Roma: Trigoria e l’inferno di Dante

Posted By on Ott 12, 2020 | 0 comments


(di Giuseppe Porro)

“Nel mezzo del cammin di nostra vita
mi ritrovai per una selva oscura,
ché la diritta via era smarrita”. Cosi inizia una delle opere più belle ed importanti a livello globale, ovvero “La Divina Commedia”.

Se il sommo Dante non fosse nato a Firenze giureremo che la porta dell’inferno si trova sulla Via Laurentina in quel di Trigoria, si perché tra polemiche; urla; chiacchiere e quant’altro, sembra che per entrare dentro Trigoria, serva salire sulla barca di Caronte ed affrontare un viaggio immaginario.

Il calore del canto dell’inferno lo si percepisce bene da fuori, quando quelli (a sentir loro) che escono dal centro sportivo giallorosso e ritornano a veder le stelle, rilasciano dichiarazioni al vetriolo verso la Roma definendo Trigoria una polveriera ingestibile.

Ultimo in ordine di apparizione e l’ex direttore sportivo Gianluca Petrachi, definendo Trigoria una sorta di covo di serpi, dove la polemica e dietro l’angolo, e la pugnalata alle spalle e di routine. Niente di tutto ciò per chi vive al di fuori delle mura giallorosse, dove arrivano solo spifferi e riporti.

Con l’avvento dei nuovi tycoon si va verso un aria nuova. Innanzitutto in tre partite abbiamo visto i Friedkin sempre presenti, anche nelle trasferte di Verona ed Udine, ed è già un record, con una figura presidenziale onnipresente.

Andando poi avanti, in attesa di un nuovo DS, Fienga e De Sanctis hanno fatto un buon mercato (che con l’arrivo di El Shaarawy sarebbe stato perfetto), tra mille difficoltà, e pian piano che i pezzi del puzzle andranno tutti al loro posto, si appianeranno.

Adesso con la conferma di Fonseca e Dzeko messi prima sulla graticola; l’amalgama dei nuovi e i vecchi dove Under e Kluivert non faranno sentire la loro mancanza; il ritorno di Smalling che è di fondamentale importanza andando a dare un segnale forte di svolta societaria, le cose andranno decisamente meglio.

Se aggiungiamo a tutto ciò la possibile restituzione del punto di Verona figlio di un errore di confusione, e il ritorno delle coppe europee, si può ripartire dopo la sosta con una nuova consapevolezza ed una voglia nuova. Aspettiamo fiduciosi.

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