La “dinastia” batava di Agnelli anglicizzati anti-Agnelli

Posted By on Ott 14, 2020 | 0 comments


di Gianni Massaro

 

Sam, non è il ragazzo del West. Westeros la provenienza, in ottica fantasiosa, traslata al filmico sipario, un glaciale volto di reminiscenza tipica Game of Thrones. Sam Lammers non recita, sul campo di gioco si fa, si è.
Dai Paesi Bassi, classe 1997, trafila olandese PSV, con un anno in prestito all’Heerenveen.
Uno slanciato gigante, leggiadro, nel campionato in cui la gioventù è al potere con continuità.
Una continua crescita in patria, il 2020 il salto in Penisola, con connazionali forti, quali Hateboer e De Roon, in buona compagnia neerlandese.
La patina frizzante non manca, presto per definirla speciale, pattina sul terreno con maestria.
Non di rado la numero 14 è stata sulle sue spalle, allenate a tale onore-onere.
Il Numero in Olanda, quello del Profeta del gol.
Ondeggia, il feeling con la porta avversaria è buono, sa insaccare.
Pattina e pettina la palla, il barbiere Sam, eleganza distinta, edonismo posturale, caracolla e incolla, in alcuni picchi tecnici in conduzione.
West, Westeros, un personaggio reale, freddo e sinuoso, timbra la prima volta contro la rappresentante della regione completamente ubicata nel blu, West italico, compagine sarda affondata.
Alla Dea per rimpolpare la rosa, giunge Sam da Tillburg, urgeva un attaccante per affrontare senza rimorsi una travagliata e lunga stagione.
In una società che scova frequentemente nel Centro Europa, burgundi, e batavi, belgi, Lammers ricalca la scia.
Ventitré anni. È già “anziano” per i canoni degli olandesi, può ringiovanire invece una Dea con una media anagrafica non molto giovane.
Agnelli, significato in idioma inglese, in campo calcistico un connubio storicamente juventino. Lammers è la traduzione di agnelli, e non è escluso che se si concluda il campionato, oltre alla nerazzurra coriacea e forte tinta interista, possa combattere per il tricolore una seconda medesima tinta, bicolore orobico.
Non è più un tenero agnellino, “SamLam” può offrire un suo solido contributo, dietro all’imperante binomio colombiano
Duvan-Muriel.
Grave frenata alle spalle, lungo stop, ad inizio anno s’infortuna, fortuna a girargli le spalle, maleducata.
Ulteriore lama tagliente, piuma da rinvigorire leggermente, in corpo, spirito e anima, al fine di battagliare in un’ostica lega.
Sette sulle spalle in veste atalantina, squadra in grado di regalare risultati da set tennistici. Prima gioia, ‘SamLam’ ha riordinato il cuoio sferico, candido, col mancino, ubriacando il difendente cagliaritano.
Abilità, agilità superba, elastico e flessuoso, ha poi scagliato in fondo al sacco mediante destro.
Dal nulla, un lampo.
L’Atalanta estrapola conigli dal cilindro, agnelli dal cilindro anglicizzati.
Osa persino ingannare, permettersene due, Lammers al plurale.
Non è avvento pasquale, aleggia leggiadro il ragazzo di Tillburg, potente romba l’armata del Gasp. Sarà interessante osservare il cambiamento dell’europeo attaccante, valore aggiunto nel paradisiaco reparto sudamericano.
Nel laboratorio percassiano, dove quasi tutti danno il meglio del meglio,
una piena sbocciatura sarebbe un ulteriore trionfo, continua lungimiranza. Mirando in alto, fioritura dell’ennesimo talento, agnelli in singolar tenzone, belante, bellamente: Sam, il ragazzo del Centro Europa, Brabante Settentrionale.
Un jolly in più, provando a sovvertire l’egemonia agnelliana degli ultimi nove anni, poker e pokerissimi all’ordine del giorno, o meglio giornate, considerando il calendario sportivo.

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