Roma, l’esperienza conta…

Posted By on Nov 6, 2020 | 0 comments


(di Gianluca Guarnieri) L’esperienza conta. E pure parecchio. Lo sa bene Paulo Fonseca quest’anno, dove la sua Roma viene sospinta dalle prove dei suoi “Old Boys” ovvero Pedro, Mhkitaryan, Dzeko e Smalling. Tutti “over 30” di sicuro, ma in grado di trascinare la squadra giallorossa in tutto e per tutto, sia in Italia che in Europa. Un quartetto di uomini tutti di provenienza “Premier League” e non è sicuramente un caso, capaci di giocate, classe, tecnica (vedi il tridente d’attacco) e forza fisica, riferendoci ovviamente al centrale inglese. Una Roma che vola spinta dalla loro classe e personalità, con gli assist dell’armeno tornato protagonista, dopo un periodo di appannamento dovuto anche all’angoscia per il conflitto bellico esploso in patria. Momento superato, e l’impatto dell’ex Arsenal e Manchester United si è fatto sentire vedi la rete flash di ieri sera con il Cluji, realizzata dopo soltanto 59”. Stesso discorso per Pedro. L’ex Barcellona e Chelsea si è distinto in fase realizzativa segnando 3 goal in campionato, tutti pesantissimi come quello di Udine che ha portato 3 punti in casa giallorossa, il pari con il Benevento (preludio di una vittoria travolgente), lo splendido 2-0 alla Fiorentina con la triangolazione da manuale proprio con i compagni di reparto Dzeko e Mhkitaryan. Andando al Capitano bosniaco, purtroppo fermato per la positività al Covid 19, la sua resta sempre una presenza indispensabile nello scacchiere romanista. Dopo il fallimento della trattativa che lo avrebbe potuto portare alla Juventus, Dzeko ha rialzato la testa mettendosi al centro del “progetto”, tornando al goal e agli assist facendo sponde e le classiche “sportellate” con i difensori. Un Edin Dzeko che ha saputo dimenticare il passato recente e l’ombra di Milik, e tornare il grande protagonista degli ultimi 5 anni, vicino a raggiungere sul podio dei goleador capitolini di ogni tempo autentiche leggende quali Francesco Totti e Roberto Pruzzo. Dall’attacco alla difesa, parlando di mister Chris Smalling. Da quando lui è tornato in campo, la Roma non ha più subito goal, con tre “Clean sheets” consecutivi tra campionato e coppe europee. Non è un caso, visto che il tecnico portoghese ex Shakthar lo ha fortemente voluto, dopo l’anno in prestito, al termine di una delle trattative di mercato più lunghe e laboriose della storia romanista. Smalling è un raro caso di “colpo di fulmine” ricambiato tra una squadra (e una città…) ed un atleta. Roma è apparsa al centrale di Greenwich come un luogo perfetto per vivere e giocare. Non ha avuto dubbi resistendo alla corte di squadre inglesi ed europee, ottenendo la possibilità di restare nella Capitale italiana, e donando al team di Piazzale Dino Viola la sua esperienza e la sua abilità difensiva, divenendo di fatto il leader del pacchetto arretrato, insieme a compagni di reparto giovani ma ricchi di talento come Mancini, Kumbulla ed Ibanez, perfetti nel coadiuvare l’ex Manchester United, rimpianto parecchio dai tifosi dell’Old Trafford. Insomma, come dicevamo, l’esperienza conta, ed ancora di più in casa Roma.

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