Numeri Mondiali

Posted By on Nov 16, 2020 | 0 comments


di Daniele Craviotto

 

Si sa, insieme alle Olimpiadi, i mondiali di calcio sono l’evento più atteso e seguito sulla Terra. I motivi possono essere molteplici: i sogni, unitá ed orgoglio nazionale ed infine la speranza di provare quella splendida gioia, che, ad esempio noi italiani abbiamo provato ben 4 volte. 0, 2, 4, 6, 8; no, non é l’inizio della tabellina del due, la prima che solitamente si impara a scuola, bensì la cifra finale dei vari anni MONDIALI.  Ognuna di queste regala analisi interessanti. Partendo dallo 0 si può dire che sia il numero dell’inizio e della fine. Parlando di inizi, si ha nel 1930 il primo mondiale e nel 2010 la prima (e finora unica) affermazione della Spagna. Invece, riguardo le fini, si ha nel 1950 quella del sogno brasiliano, nel 1970 la vittoria dell’ultimo Brasile di Pelé e la fine della cavalcata azzurra, nel 1990 la fine del sogno Italo-argentino e l’ultima affermazione della Germania divisa (vinse quella Ovest) in un mondiale, nonostante 8 mesi prima il muro divisorio fosse crollato. A primeggiare per vittorie qui é l’Uruguay (non a caso il primo organizzatore e vincitore) con il 1930 e il 1950. Per l’Italia questo é il numero mancante negli anni vittoriosi del mondiale, nonostante per due volte ci sia andata vicini e solo i due più grandi della storia (Pelé e Maradona) hanno impedito di conquistarne almeno uno. Il numero 2 é un <affaire> italo-brasiliano, con il Mundial ‘82 degli azzurri e i 2 brasiliani del 1962 e del 2002, mentre nessun’altra nazionale ha vinto. Venendo al numero 4, si dovrebbe dire “vier” dato che domina la Germania con 3 vittorie (1954, 1974 e 2014)su 5 mondiali disputati , mentre a dividersi le altre due sono le rimanenti più vincenti, cioè Brasile (1994) ed Italia (1934). É, però, evidente che la storia insegna che la squadra tedesca in finale in un anno terminante con il 4 per ora é infallibile (il prossimo sarà nel 2034). Il numero 6 risulta essere sinonimo di episodi controversi, ma rimasti indelebili. Infatti, pur non avendo padroni (Italia, Argentina ed Inghilterra si spartiscono una vittoria ciascuna), questi mondiali ci hanno regalato: il primo gol fantasma convalidato (visibile in tv) nel 1966 che aiutò gli inglesi a vincere in patria il loro unico trofeo,     nel 1986 la famosissima “Mano de dios” unita al gol del secolo con medesimo protagonista ed infine la testata di Zidane, probabilmente primo caso di moviola in campo, nel 2006. Inoltre é l’unico numero che non appartiene ai verdeoro brasiliani. Infine in merito al numero 8, lo si può vedere come quello delle grandi rivali: infatti a vincerci sono state Francia (1998 e 2018), che comanda la classifica, Italia (1938), Argentina (1978) e Brasile (1958) ed é l’unica cifra con la presenza delle nazionali di O Rey e del Pibe de Oro nella medesima classifica. Ultimo dato, si base su una frase del Vangelo, qui quasi rovesciata: infatti sono solo 2 selezioni su 7 a non essere riuscite ad essere “profeta in patria”, cioè la Spagna è sorprendentemente la prima della classe, ovvero la Seleçao. In conclusione, i prossimi campionati del mondo saranno nel 2022 e ritornando alla storia, per gli italiani vi è la possibilità di pareggiare i conti con il Brasile (sia come numero di trofei sia come vittorie nei mondiali degli anni terminanti con il 2) che punterà ad essere sempre più leader; tutte le altre cercheranno di mettere fine a questo binomio; quindi tra poco più di un anno vedremo come cambieranno questi numeri mondiali.

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